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Spedali Civili Brescia: la studentessa 19enne non è morta per meningite

"Gli interventi effettuati sono stati completi e adeguati", spiegano dal nosocomio. Per la morte della giovane sono stati iscritti nel registro degli indagati sette medici con l'accusa di omicidio colposo

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"Non è stata meningite, ma una infezione generalizzata fulminante non prevedibile". Lo ha affermato il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, Gianmarco Trivelli, parlando della studentessa di 19 anni morta nella notte di lunedì dopo un malore accusato sui banchi dell'università. "Il liquor era pulito e le meningi intatte. Il batterio all'origine di questa infezione è il meningococco di tipo C", ha aggiunto.   

"Stiamo comunque rivedendo, unitamente ai professionisti interessati, il percorso della paziente sotto i diversi profili clinico-assistenziale, organizzativo, documentale e relazionale", si legge in una nota.

"Anche tutti noi, come i familiari, di fronte a un così tragico evento, non possiamo non porci la domanda se avremmo potuto fare qualche cosa di più o di diverso per impedire la morte della giovane. Allo stato attuale delle conoscenze e sulla base dei primi approfondimenti esperiti - spiega l'ospedale - resta la diagnosi di shock settico originato da Neisseria Meningitidis di gruppo C, non esitata in evidenza clinica di meningite, e appare che la sequenza degli interventi effettuati è stata completa e adeguata".

Per la morte della giovane sono stati iscritti nel registro degli indagati sette medici con l'accusa di omicidio colposo, un atto dovuto quello della magistratura per permettere tutti gli accertamenti medici necessari. 

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