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Minecraft va in Vaticano: frate apre un server per combattere il cyberbullismo

La curiosa iniziativa di un sacerdote gesuita, che tramite il videogioco di Microsoft e Mojang vuole creare un ambiente di gioco positivo e solidale

Sfruttare il videogioco per creare un ambiente dove riunirsi, collaborare, diffondere messaggi solidali e di inclusione: è questa l'idea di un sacerdote gesuita californiano, Robert Ballecer, il quale ha intenzione di aprire un server del Vaticano dedicato a uno dei giochi più diffusi di sempre, Minecraft.

Lo scopo è di raggiungere, tramite i videogames, una community intenzionata a sposare gli stessi valori di positività, uguaglianza e condivisione, sfruttando il prodotto che più di tutti promuove la medesima filosofia per combattere il cyberbullismo e la tossicità che si "respira" spesso e volentieri nelle community online.

La scelta di Minecraft è derivata da un sondaggio proposto da Ballecer su Twitter, con il 64% dei voti che suggerivano al sacerdote di promuovere questa iniziativa sul sandbox creato da Mojang. Una preferenza netta che ha permesso al gioco di superare alternative come Rust, Ark: Survival Evolved e Team Fortress 2.

Adesso resta solo da convincere il Vaticano, che valuterà la proposta di padre Robert Ballecer e che dovrà tener conto anche dei consensi di oltre 24mila fan del popolare frate con una passione per l'informatica e i videogiochi.

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