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Picchiato perché gay, la testimonianza del 29enne ragusano: "Mi torturavano da sei mesi"

A "Pomeriggio Cinque" viene mostrato il video dell'accaduto, che smentirebbe la difesa dell'aggressore

Spunta un video con le botte a Santo Randazzo, il 29enne ragusano picchiato in un bar perché gay. Smentirebbe così la difesa dell’aggressore, il padre di un ragazzino che Santo aveva insultato, il quale afferma di aver assalito il giovane perché era lui ad avere un coltello e intenzioni bellicose.

Il filmato mostrato a  "Pomeriggio Cinque" però dimostrerebbe il contrario, ovvero che la vittima non stava per aggredire nessuno. Il giovane e la madre raccontano l’accaduto a Barbara d’Urso: “Me ne stavo lì per i fatti miei, sono stato picchiato e nessuno è intervenuto. Erano sei mesi che mi torturavano perché sono omosessuale”, racconta Santo alla conduttrice.

La madre Loredana rincara la dose: “ Me l’hanno quasi ammazzato e non hanno nemmeno chiamato l’ambulanza. Gliele hanno date per ucciderlo. E lo hanno minacciato anche qualche giorno fa”.

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