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Videogiochi: si gioca male e con scarsi risultati se si viene insultati

La ricerca ha rivelato che i videogiocatori ottengono riconoscimenti peggiori se vengono verbalmente aggrediti... anche da un robot

IGN

I videogiochi richiedono tempo e pazienza per essere assimilati. Alcuni conferiscono delle ricompense solo dopo lunghe sessioni, in cui la concentrazione deve essere costantemente al massimo. Quindi guai a distrarre i giocatori durante una partita, specie se si tratta di critiche gratuite. Lo rivela una ricerca statunitense che ha mostrato come i risultati di alcune partite si siano rivelati deludenti dopo che i gamer erano stati soggetti di insulti.

I ricercatori della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania, hanno chiesto ai partecipanti di cimentarsi in un gioco basato sulla logica con Pepper, un assistente robot dell'azienda SoftBank, il quale è passato progressivamente dall'incoraggiamento all'insulto verbale. I giocatori hanno ottenuto risultati migliori quando Pepper è rimasto positivo nei loro confronti, mentre hanno preso decisioni meno razionali quando il robot ha iniziato a umiliarli.

Ricerche precedenti hanno indicato che gli insulti possono causare effetti negativi sulle prestazioni videoludiche in ambienti competitivi. Nel caso di Pepper, i ricercatori hanno attestato che i giocatori hanno dato scarsi risultati in 35 partite quando hanno pensato che il robot stesse cercando di distrarli con parole maleducate.

Il report contenente tutti i risultati della ricerca è stato reso noto durante la 28esima Conferenza internazionale IEEE su robot e comunicazione interattiva umana. Fei Fang, uno dei coautori del documento e docente alla Carnegie Mellon, ha affermato che si è trattato di uno dei primi studi a esaminare le interazioni umane con robot non cooperativi.

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