Ansia da Natale: la sindrome del Grinch esiste davvero
Se odiamo con tutte le forze il periodo delle Feste, forse dipende dal nostro cervello, ma ci sono strategie di sopravvivenza
Lucine colorate, alberi festosi, pacchi infiocchettati e dolci musichette: per molti il Natale è una vera gioia. Ci sono però anche quelli che lo odiano con tutte le loro forze e non vedono l’ora che si concluda la stagione in cui ci deve mostrare felici per forza, nonostante brindisi forzati, maratone alimentari con parenti serpenti e code stressanti in negozi sovraffollati. Come sopravvivere? Innanzi tutto, non sentiamo ci in colpa: la nostra avversione potrebbe risiedere nel nostro cervello. In ogni caso ci sono strategie da mettere in atto per “disattivare” il Grinch che c’è in noi e che ci rende malinconici e inquieti.
LA SINDROME DEL GRINCH – Il Grinch è un inquietante personaggio, nato nel 1957 dalla fantasia dello scrittore e fumettista statunitense Dr. Seuss. E’ rappresentato con il volto verde, gli occhi rossi cattivi e i lineamenti pelosi, come si confà a un cattivone capace di odiare il Natale in modo seriale, a cominciare dalla gioia e dalla musica natalizia, del quale si dice che abbia il cuore “di due taglie troppo piccolo”. Nel tentativo di distruggere il Natale, il Grinch fa sparire tutte le decorazioni e i doni, ma con questo non riesce ad eliminare la gioia e capisce quindi che il Natale ha un significato grande e importante: restituisce quindi il maltolto e il suo cuore finalmente cresce di tre dimensioni. Morale: se persino il Grinch riesce ad accettare il Natale, possiamo farcela anche noi e, magari, a trarne qualcosa di buono.
QUESTIONE DI CERVELLO – Uno studio recente, realizzato da un’equipe dell’università di Copenaghen e pubblicato sul British Medical Journal, ha rivelato che esiste un’area del cervello deputata al piacere, capace di accendersi nel periodo di Natale. Per altri soggetti, invece, il processo non si verifica, soprattutto se sono presenti esperienze negative del passato legate al Natale. In pratica, la stessa regione del cervello che genera amore e felicità nei confronti delle Feste, può far scaturire avversione e antipatia di pari intensità. Quindi, se sentiamo di covare un autentico Grinch dentro di noi non dobbiamo sentirci in colpa, ma cercare di superare il senso di nervosismo e di malinconia che proviamo nel periodo delle Feste e viverlo nel miglior modo possibile. Ecco allora qualche strategia per affrontare la situazione.
VADEMECUM DI SOPRAVVIVENZA
- Il Natale è soprattutto un periodo di vacanza: non si va al lavoro in molte giornate e, con pochi giorni di ferie, possiamo crearci una pausa di tempo per noi.
- Cene e feste
non sono un obbligo: diciamo no con cortese fermezza ai parenti serpenti e scegliamo di incontrare solo chi ci fa stare bene, senza timore di deludere qualcuno.
- Organizziamoci per tempo in modo da avere la compagnia giusta e cose interessanti da fare
- I regali non sono indispensabili: se dobbiamo proprio fare acquisti, possiamo fare shopping online, evitando l’affollamento dei negozi.
- No alle abbuffate: ricordiamo però che a Natale si mangiano anche tante cose che adoriamo. Concentriamoci su quelle e dimentichiamo il resto.
- Puntiamo sullo spirito – Anche se non siamo religiosi, ritagliamo nelle giornate natalizie un momento in cui dedicarci alla meditazione, ai pensieri positivi o a qualche momento di volontariato: pensare agli altri ci farà anche sentire meno soli e meno malinconici.
- Nessuno spazio per l’invidia – Guardiamo solo a noi stessi, senza indulgere nell’invidia per chi ha una super-famiglia o ha in programma una vacanza da sogno.
- Riposiamoci il più possibile – Sfruttiamo le giornate di Festa per recuperare le forze: il mese di gennaio è lungo e pesante.
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Facciamo sport – Il movimento fisico può essere un vero toccasana per l’umore e un modo piacevole e intelligente per utilizzare il tempo libero. In più regala endorfine a gogò e fa bruciare le calorie di aperitivi e panettoni.
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E se non basta ancora: siamo sempre in tempo per rompere il salvadanaio e regalarci un bel viaggio al caldo, magari in un posto dove il Natale si scioglie su una spiaggia tropicale e davanti a un mare magnifico.
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