Il premier maltese Joseph Muscat ha annunciato la sua intenzione di dimettersi a gennaio. La decisione è arrivata dopo le crescenti pressioni dell'opinione pubblica per lo scandalo che sta scuotendo il governo sul caso dell'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, In un discorso in tv ha spiegato che lascerà l'incarico quando il partito laburista avrà scelto un nuovo leader, in un processo che si avvierà il 12 gennaio.
Muscat ha spiegato di aver deciso di fare un passo indietro perché "è quello di cui ha bisogno il Paese in questo momento", ma ha anche sottolineato di aver "promesso giustizia nel caso di Daphne Caruana Galizia" e di aver "mantenuto la mia parola". Il premier ha spiegato che "abbiamo tre persone accusate del suo omicidio e anche la presunta mente incriminata". E ha assicurato che "nessuno è al di sopra della legge", aggiungendo di aver sempre, da parte sua, preso "decisioni nell'interesse del bene comune".
"Una giornalista è stata uccisa nel modo più crudele - ha commentato Muscat -. Gli eventi degli ultimi giorni sono stati straordinari. La rabbia è giustificata e non può mai esserci giustificazione per questo crimine". Il premier ha però sottolineato che "la violenza e il disordine con la scusa di una protesta non sono accettabili": proprio domenica diverse migliaia di manifestanti sono scese in piazza a La Valletta per chiedere le dimissioni di Muscat.