"L'Anm ha chiesto da sempre l'interruzione della prescrizione con la sentenza di condanna di primo grado, per restituire al processo la sua piena efficacia". E' quanto si legge nella mozione finale del Congresso nazionale che si è tenuto a Genova. "Lo abbiamo proposto noi - continua il documento dell'Associazione nazionale magistrati - e non avremo ripensamenti. La politica deve adottare ogni altra iniziativa per una riforma del processo penale".
"No attacchi ingiustificati alle toghe, rischio per la democrazia" Il testo finale dice poi che "l'Anm dovrà sempre continuare a intervenire, ogni volta che saranno ingiustificatamente attaccati singoli magistrati e messe in discussione le prerogative della magistratura, che non sono privilegio di un ordine ma rappresentano un caposaldo della tenuta degli equilibri democratici del Paese". E ancora: "Nell'adottare le loro decisioni, i magistrati applicano, interpretandola, la legge e sono guidati dai principi dettati dalla Costituzione e dalle Fonti sovranazionali. Non accettarlo significa mettere pericolosamente in discussione l'assetto di una democrazia liberale, significa giocare in modo disinvolto con le garanzie di tutti i cittadini".
"Csm, no a ogni forma di sorteggio" L'Anm torna poi a ribadire ogni forma di sorteggio per il Consiglio superiore della magistratura "sia per gli evidenti profili di incostituzionalità., sia per il tremendo messaggio di sfiducia contro il corpo elettorale dei magistrati. Non è certo questa la strada per ripristinare rapporti fisiologici e trasparenti all'interno del Csm".