Usciva il 30 novembre del 1979 "The Wall", album epocale dei Pink Floyd in realtà in gran parte frutto del genio (e dei demoni personali) del bassista e cantante Roger Waters. Separazione fisica e psicologica sono i temi portanti di un doppio album che ha lasciato canzoni come "Another Brick In The Wall" e "Confortably Numb"
Caso vuole che il quarantennale del disco casa in coincidenza con i trent'anni dalla caduta del muro di Berlino. Muro al quale l'opera è in qualche modo legata sia per motivi simbolici che pratici, Infatti nel 1990 Waters metterà in scena l'opera in un maxi evento davanti alla Porta di Brandeburgo per celebrare la caduta del muro che divideva Germania Est da Germania Ovest.
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Ma questa è un'altra storia. Facciamo qualche passo indietro. Alla fine degli anni 70 i Pink Floyd stanno attraversando un periodo difficile. Non tanto a livello di popolarità quanto di gestione della stessa. L'album "Animals", del 1977, ha iniziato a mostrare un prevalenza di Waters come autore e il tour che ne segue negli Stati Uniti, si svolge in stadi sempre più grandi e sempre più pieni. Il Waters inizia a odiare questa situazione, al punto che durante un concerto arriva a sputare a un fan delle prime file. Il "muro" che si sta costruendo nella sua testa tra lui e il mondo esterno è sempre più spesso. Nasce lì l'idea di un concept album che narri la storia di Pink, rockstar vittima di traumi psicologici che arriva a isolarsi sempre di più. Traumi che sono la morte del padre, la presenza oppressiva della madre, l'autoritarismo delle istituzioni scolastiche. Ecco che la vicenda personale abbraccia temi universali diventando simbolica di un no all'autoritarismo e alla guerra.
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40 anni fa: 30 novembre 1979. Pubblicato The Wall, undicesimo album dei Pink Floyd.
Waters prepara l'opera praticamente da solo nella sua interezza e la presenta al resto della band insieme a un altro album composto interamente: lascia al gruppo solo la possibilità di scegliere quale pubblicare a nome Pink Floyd, l'altro lo pubblicherà come solista. David Gilmour, Nick Mason e Rick Wright optano per "The Wall", e così l'altro lavoro diventerà "The Prons and Cons of Hitch Hiking", primo album solista di Waters uscito nel 1983. A fare di "The Wall" non un semplice lavoro solista di Waters è l'apporto del resto del gruppo in fase di arrangiamento dei pezzi, oltre ad un paio di composizioni firmate da David Gilmour che, tra l'altro, diventeranno nel tempo alcuni dei brani più iconici e popolari dell'album, come "Confortably Numb" e "Run Like Hell". Al produttore Bob Ezrin (che aveva alle spalle capolavori come "Berlin" di Lou Ree e "Welcome To My Nightmare" di Alice Cooper") si deve invece la parte orchestrale della sezione finale di "The Trial".
Discorso a parte merita "Another Brick In The Wall part II", pubblicata come singolo e impostata su un ritmo tipicamente da disco music (idea di Ezrin), cosa assolutamente fuori dai canoni dei Floyd fino a quel momento. Quella che poteva apparire una bestemmia per i fan più ortodossi, si rivelò una mossa vincente: la canzone divenne un successo e, accompagnata dallo splendido video a cartoni animati e dal coro liberatorio dei bambini "hey teacher leave us kids alone", un vero inno senza tempo contro l'autoritarismo dei professori e della scuola.
"The Wall" segna anche la fine dei Pink Floyd nella loro incarnazione più duratura. La divisione tra Waters e il resto del gruppo durante le registrazioni si farà sempre più profonda. Il bassista chiede e ottiene il licenziamento di Rick Wright, che nel tour sarà assoldato come una turnista qualsiasi e pagato a gettone, mentre il successivo album "The Final Cut", una sorta di terza parte di "The Wall", sarà ancora più personale nei temi e nelle idee musicali, al punto che subito dopo Waters lascerà il gruppo considerandolo morto e seguiranno anni di battaglie legali con Gilmour e gli altri che invece vogliono proseguire (e riusciranno a farlo).
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