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40 anni di "The Wall": cinque segreti di un album leggendario

In occasione dell'anniversario di un'opera che ha fatto la storia del rock, alcune curiosità che potreste non conoscere

Divenuto simbolo della divisione tra Germania tra Est e Ovest, l'album "The Wall" dei Pink Floyd è allo stesso tempo il capolavoro che li salvò e li distrusse: era il 30 novembre 1979 quando Roger Waters trasformò la band e il suo suono salvandola dall'alienazione e dall'essere fuori moda. Il prezzo da pagare fu però la distruzione della band, che non fu mai più quella di prima.


Due album da 13 pezzi ciascuno, un'opera rock dai suoni durissimi e asciutti, con temi tormentone (esemplare è "Another Brick In The Wall") che scandivano la narrazione della storia di Pink, la rockstar in declino protagonista di "The Wall" attraverso la quale Roger Waters affronta i propri demoni. Un album pieno di traumi, di rabbia, di una pungente nostalgia dell'infanzia negata, ma anche un'opera che nel tempo ha superato le 30 milioni di copie vendute.


L'incredibile successo ebbe delle conseguenze sulla band, portando a fratture interne che finirono con una lunga storia in tribunale dalla quale solo David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright emersero come Pink Floyd: Roger Waters diede invece inizio alla sua carriera da solista.


A dispetto delle conseguenze, "The Wall" rimane un album leggendario e per festeggiare il suo 40esimo anno abbiamo portato alla luce cinque curiosità. Potete dire di conoscerle tutte?

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