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Death Stranding, il videogioco dall'autore di Metal Gear che tenta di riconnettere il mondo

Dopo l'addio a Konami, il primo videogioco indipendente di Hideo Kojima è un viaggio onirico e misterioso, ma estremamente affascinante.

IGN

Dopo tre anni di intenso lavoro, Hideo Kojima lancia il suo primo esperimento da sviluppatore indipendente che segue a una vita trascorsa sotto l'egida di Konami: ed è così che, dopo i conflitti fantapolitici di Metal Gear Solid, il designer giapponese (spesso definito lo Steven Spielberg dei videogiochi) ci riprova con un'avventura fuori dal coro, un viaggio onirico che tenta di inviare un messaggio di speranza e condivisione.

Death Stranding vede il protagonista Sam Porter Bridges, interpretato dall'attore Norman Reedus, ricongiungere lentamente gli Stati Disuniti d'America in seguito a una catasfrofe che ha sconvolto il mondo così come lo conoscevamo. Tra Creature Arenate, feti che vivono all'interno di capsule ed ex-corrieri che tentano di ostacolare la vita del protagonista, il giocatore dovrà affrontare un viaggio pericoloso in un territorio sconfinato.

Quello di Death Stranding è un gioco particolare, che sfrutta un nuovo tipo di esperienza multiplayer asincrona per spingere i giocatori alla collaborazione. Non si incontra mai nessuno, ma i segni del loro passaggio sono tangibili e aiuteranno Sam a raggiungere i propri obiettivi.

Abbiamo riassunto le caratteristiche salienti del gioco in questo video: per noi di Mastergame, Death Stranding è il gioco di novembre.

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