Arriva nei negozi venerdì 29 novembre “Cremonini 2C2C The Best Of”, un cofanetto che è molto di più di una semplice raccolta con il meglio fin qui pubblicato da Cesare Cremonini. Oltre ai singoli di successo rimasterizzati trovano posto inediti, rarità, versioni alternative e demo. "Ho sempre lavorato in prospettiva - spiega il cantautore -. Oggi dopo vent'anni, con orgoglio, posso mostrare il mio forziere di ciò che ho fatto come artista, come uomo."
Non è un caso se Cremonini parla di "forziere". Questo per lui è un lavoro estremamente prezioso per mettere un punto nella sua carriera. Compiuti 40 anni, Cremonini raccoglie i frutti di un percorso non sempre facile, partito con l'esplosione di popolarità dei Lunapop e arrivato a una credibilità come cantautore di qualità che è dovuta passare attraverso momenti difficili sul piano del riscontro commerciale, con inevitabili contrasti con le casa discografiche.
Sacrifici che però hanno dato i frutti sperati e ora Cesare può presentare quello che considera un po' il suo tesoro: 6 brani inediti, 32 singoli di successo rimasterizzati, un album intero di 16 interpretazioni in versione pianoforte e voce, 15 brani strumentali realizzati dal 1999 ad oggi, 18 rarità tra cui tracce demo originali, home recording e alternative takes mai pubblicate, grazie alle quali per la prima volta sarà possibile svelare la magia della nascita delle canzoni e cogliere il loro processo creativo. Insomma, non la classica raccolta "di Natale" ma un lavoro importante, per presentare il quale è stata scelta una location importante ed esclusiva come Palazzo Crespi a Milano, residenza privata ricca di tesori d'arte che solitamente non apre le proprie porte al pubblico. Che in questa occasione si è svelata un po' come i "tesori" di Cremonini.
© Cristiano Zebeo
"È un disco che tiene insieme il mio repertorio dando un senso al tutto. Una canzone come 'Al telefono' (primo singolo uscito - ndr) può essere capita leggendo tutto il percorso - dice -. Ho sempre lavorato in prospettiva. Oggi dopo vent'anni, con orgoglio, posso mostrare il mio forziere di ciò che ho fatto come artista, come uomo". Un lavoro che Cremonini considera utile anche per chi dovesse affacciarsi ora alla carriera musicale. "Credo sia una bella storia da raccontare a chi inizia oggi a fare musica - spiega -, e che si presenta in un mercato discografico completamente diverso da quello in cui ho iniziato io. È il motivo per cui ci sono i demo, vi porto dentro il mio studio, per mostrare come mi è sempre interessato scrivere canzoni".
La maturazione come artista va di pari passo a quella come uomo, e oggi Cremonini si trova di fronte a un passaggio importante. "Oggi compio 40 anni. Ho sempre voluto che la musica seguisse la mia crescita come persona, oggi non si può più dire che sono un artista che sta maturando, sono un uomo - afferma -. Ho raggiunto un’età in cui comincio a non vedere più la riva da cui sono partito. I miei ricordi cominciano un po’ a offuscarsi. Posso dire con grande orgoglio e serenità che mi sono perso nella vita. È il momento ideale per scrivere nuove canzoni, il momento ideale per pubblicare un best. Il bilancio umano che posso fare è quello di un uomo smarrito nella vita ed entusiasta di non avere più catene, che mi tenevano legato al mio passato. Posso guardare al futuro libero e sono sicuro che ne verranno belle canzoni".
© Cristiano Zebeo
Il cantautore rivendica una certa ricerca nella sua scrittura, che lo differenzia da altri. "Ho studiato tanti anni musica classica, quella è la mia base. Da lì arrivano tante mie intuizioni musicali. A un certo punto mi sono accorto che la fischiettabilità di una canzone è un limite. Una canzone va ascoltata dall'inizio alla fine, non puoi tagliuzzarne un pezzetto e pensare di aver capito tutto". Un'idea di musica che sembrerebbe andare controcorrente rispetto a quello che va ora in radio e in streaming. Il ché non significa un atteggiamento di rifiuto nei confronti delle nuove proposte. "Amo la musica che esce oggi, la consumo anche come oggi viene proposta, prendo quello che mi diverte e mi piace. Sono fedele all’età che ho, alla musica alla quale appartengo e alla generazione a cui appartengo. Non mi spaventa la nuova modalità di fruizione della musica. I supporti fonografici cambiano molto velocemente, la cosa più importante è essere fedeli a se stessi".
Nessuna spocchia nei confronti della musica delle ultime generazioni, che sembra anni luce distante dalla sua. "Tha Supreme l'ho trovato divertente e accattivante. Sento la stessa fame e la voglia che avevo io a 17 anni - afferma -. Ma ci sono prodotti che devono avere un percorso diverso. Una volta l’appuntamento più importante con il pubblico era il disco. Oggi l’appuntamento si fa sempre più posticipato con il pubblico. Il live è l’appuntamento vero".
© Francesco Carrozzini
E a proposito di live adesso lo attende un importante tour negli stadi con appuntamento finale all'autodromo di Imola, per quello che si prospetta un evento davvero "magnum". "Imola è nato dalla necessità di fare qualcosa di veramente grande per la mia regione - dice -, che è quella che mi ha dato tutto e dove vivo ancora". L'ennesima consacrazione come quella, forse simbolicamente ancora più importante, delle luminarie di via D'Azeglio, a Bologna, che quest'anno saranno dedicate a lui con le parole di "Nessuno vuole essere Robin".
Consacrazione che non fa dimenticare a Cremonini i momenti difficili. "Mi sono trovato in mezzo tra gli anni 60, 70 e 80 e gli anni duemila. Credo che le cose stiano cambiando molto rapidamente e ci sia tanto da imparare. Continuo a essere uno che insegue la musica e anche il pubblico - spiega -. Io sono un grande incassatore. All’inizio del 2000 è stato complicato. Sono passato dal milione e mezzo di copie vendute di 'Squerez' alle 250mila copie di 'Bagus' e alle 80mila di 'Maggese'. Non era semplice gestire una situazione del genere. Mi sono aggrappato alle canzoni. E sono stato ripagato".
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