DOPO IL CROLLO SULLA SAVONA-TORINO

Procura Genova dispone chiusura tratto A26 per verifiche su viadotti

Toti: "La sicurezza viene prima di tutto, ma ora la Liguria rischia la paralisi. E' come essere tornati agli Anni Trenta, è come essere in tempo di guerra"

© Ansa

Dopo il crollo del viadotto sulla A6 Savona-Torino, la Procura di Genova ha disposto la chiusura di un tratto dell'A26 (circa 30 km) compreso tra l'allacciamento con l'autostrada A10 e lo svincolo di Masone. La Liguria si trova così a rischio isolamento. La misura è stata assunta per consentire verifiche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud, visto lo stato di ammaloramento dei due ponti.

Toti: "Sicurezza prima di tutto, ma rischiamo la paralisi" "Siamo sconcertati e preoccupati per la notizia della chiusura dei viadotti Pecetti e Fado sulla A26", ha commentato a caldo il presidente della Liguria Giovanni Toti. "La sicurezza dei cittadini viene prima di tutto ed è sacrosanto che si facciano tutte le verifiche del caso, ma Genova, la Regione e i nostri porti saranno paralizzati", ha avvertito Toti, che per questo, ha spiegato, si è subito riunito con il sindaco di Genova Marco Bucci e il presidente del porto Paolo Emilio Signorini "per capire come il governo intende gestire l'emergenza".

Toti: "La Liguria isolata come prima degli Anni Trenta" "Oggi la Liguria è totalmente isolata, e Genova è tornata a essere quello che era probabilmente prima degli Anni Trenta", ha quindi aggiunto Toti. "Siamo stupefatti che si arrivi a un anno e quattro mesi dal Ponte Morandi a provvedimenti così drastici. Occorre lavorare subito e attendo di sapere cosa il governo intende fare: la Liguria è sostanzialmente isolata. Si tratta di garantire la sicurezza dei cittadini e insieme l'economia non solo di Geneva e della Liguria ma del Nord Ovest d'Italia. Mi auguro che tutto si chiarisca".

Toti: "Come essere in tempo di guerra" "E' come se fossimo in tempo di guerra, siamo a Stalingrado, non possiamo reggere la situazione oltre una settimana, non la può reggere il Paese. Deve intervenire il genio militare". "Io - ha quindi concluso il governatore - mi chiedo cosa veramente sia stato fatto perché i cittadini di Genova siano considerati di seria A e non di serie B. Le chiacchiere sono durate un anno e quattro mesi".

Adp: "Così porto di Genova non resisterà più di una settimana" "Il Porto di Genova in queste condizioni non può resistere più di una settimana". Lo ha detto il presidente dell'Autorità portuale del Mar Ligure occidentale Paolo Emilio Signorini, commentando la chiusura della A26. "Ci sono più di 4mila tir al giorno che partono e arriviamo dal nostro porto - ha aggiunto -. Tutto il Nord Italia produttivo dipende da noi e siamo alla vigilia di Natale. In queste condizioni tutto il traffico si scaricherà sulla A7 dove il traffico leggero è già intensissimo. Non sappiamo quanto durerà la chiusura, attendo risposte".

Il viadotto Pecetti già nell'inchiesta sui falsi report autostradali Nel pomeriggio di lunedì il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi ha convocato il direttore del primo tronco che gestisce la rete autostradale ligure per comunicare la decisione di chiudere il tratto. Il viadotto Pecetti era finito nell'inchiesta sui falsi report autostradali, l'inchiesta bis nata dopo il crollo del ponte Morandi. Anche se marginalmente nello stesso fascicolo era rientrato anche il viadotto Fedo.

Secondo la procura, Aspi e Spea, la società che si occupava di manutenzione e monitoraggi, avrebbero edulcorato lo stato reale dei viadotti per risparmiare sui costi e per non "spaventare" gli investitori. A settembre per nove persone la procura aveva chiesto e ottenuto misure tra arresti domiciliari e interdittive, tra dirigenti e tecnici di Autostrade e Spea.

Nelle scorse settimane la procura aveva ottenuto anche l'interdittiva per 11 persone, tra cui l'ex amministratore delegato di Spea, Antonino Galatà, per gli omessi controlli nei cassoni dei viadotti Bisagno e Veilino. Sono in totale più di venti le persone indagate per falso in questo filone di indagine e oltre 15 i viadotti finiti nel mirino dei pm.