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Maturità 2020: prove Invalsi e alternanza saranno requisito di ammissione

Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato sul proprio sito ufficiale il documento che sancisce le modifica all’esame di maturità, confermando quanto annunciato qualche giorno fa dal ministro Fioramonti.

lapresse

Dopo l'annuncio del ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti (fatto in anteprima durante una videochat con Skuola.net), ora abbiamo la conferma ufficiale: lunedì 25 novembre, il ministero dell'Istruzione ha pubblicato la circolare con le prime indicazioni sulle modifiche della maturità per l'anno scolastico 2019-2020. Il Miur, con apposita nota, fornisce dunque una prima panoramica relativa all’organizzazione e allo svolgimento del prossimo esame di Stato, rimandando a successivi provvedimenti per le indicazioni di dettaglio. Dentro, però, c'è già molto di cui discutere: tema di storia, orale, Invalsi, alternanza scuola lavoro.

Maturità 2020, addio alle buste dell'orale
Come anticipato, dopo appena un anno, vengono archiviate le buste, tanto osteggiate da docenti e studenti. Non ci sarà più il sorteggio di materiali (testi, documenti, esperienze, progetti e problemi) contenuti in una delle tre buste proposte dal Presidente della commissione d’esame, da cui far partire l'ultima prova d'esame. Il colloquio finale, dunque, prenderà avvio mediante l’analisi da parte dello studente dei materiali preparati dalla commissione d’esame in un’apposita sessione di lavoro, con la finalità di “verificare l’acquisizione dei contenuti e dei metodi propri delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale anche utilizzando la lingua straniera". Materiali che, comunque, continueranno a dover stimolare un approccio multidisciplinare.

Invalsi e alternanza, sono ufficialmente requisiti d'ammissione
Per quanto riguarda, invece, l'ammissione alla maturità, oltre alla frequenza e al profitto scolastico dovranno essere verificati altri due requisiti preliminari: la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alle prove a carattere nazionale predisposte dall'Invalsi e l'effettivo svolgimento delle attività programmate nell'ambito dell'alternanza scuola/lavoro (ora chiamati Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento), secondo il monte ore previsto dai singoli indirizzi di studio. Analoghe disposizioni valgono anche per i candidati esterni. Questo perché, spiega la circolare, non essendo intervenute norme che rinviassero ulteriormente queste misure (cosa che invece è accaduta lo scorso anno), i requisiti d'ammissione all'esame tornano ad essere quelli previsti dalla legge 62/2017 (che includevano per l'appunto la partecipazione alle prove Invalsi e ai progetti dell'ex alternanza, oggi PCTO). Da ricordare che, per quanto riguarda le prove Invalsi, è requisito di ammissione solo la partecipazione ai test e non l'esito delle prove. Stessa cosa vale per i Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento.

Torna la traccia di storia nello scritto d'Italiano
Per quanto attiene, infine, alla prima prova scritta di Italiano, almeno una delle tracce della tipologia B (analisi e produzione di un testo argomentativo) riguarderà obbligatoriamente l'ambito storico, togliendo tale scelta (come avvenuto nel 2019) dalla discrezionalità delle commissioni ministeriali predisposte alla creazione delle tracce. 
 

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