Girovita a rischio

Grasso addominale: non solo rotolini, ma un pericolo per la salute

Come affrontarlo e limitare i danni, soprattutto in vista delle Feste Natalizie

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Non è solo nemico della silhouette e causa di antiestetici rotolini: il grasso addominale è un vero e proprio nemico della nostra salute e dobbiamo fare tutto quello che è in nostro potere per combatterlo e, almeno, per limitarne la quantità. Il periodo natalizio, con le ripetute riunioni conviviali tipiche del periodo e con la minore propensione all’attività fisica, è un periodo particolarmente difficile, nel quale tendiamo ad “accumulare” depositi che poi ci toccherà smaltire faticosamente, se abbiamo cara la nostra salute. Eppure qualcosa si può e si deve fare.

GRASSO VISCERALE: CHE COS’È – Facciamo innanzi tutto un po’ di chiarezza: il grasso addominale, o viscerale, come viene anche chiamato, non è la “pancetta” o il cuscinetto che a volte compare sui fianchi, sull’addome o sulle cosce. Queste ultime sono adiposità sottocutanee, cioè collocate negli strati più superficiali, e sono riserve di pronto utilizzo e relativamente facili da attaccare e smaltire. Il grasso viscerale, invece, si posiziona negli stati profondi dell’addome, negli spazi tra gli organi interni. Questo tipo di grasso è pericoloso per la salute perché produce sostanze proinfiammatorie che favoriscono una lunga serie di malattie, in particolare le malattie cardiache, il diabete, l’aterosclerosi e persino, i tumori. Un girovita troppo appesantito, inoltre, è spesso segnale di un metabolismo mal funzionante e si accompagna a livelli troppo elevati di trigliceridi e colesterolo. E’ dunque un grasso “cattivo” che può arrivare a rivestire gli organi interni, tra cui fegato e cuore, compromettendo la loro funzionalità. 

MEGLIO IL CENTIMETRO DELLA BILANCIA – La presenza di grasso viscerale deve essere rilevata da uno specialista per mezzo di una speciale bilancia, detta impedenziometrica. Per una valutazione più fai-da-te, ma comunque con una sua attendibilità, dobbiamo accostare il valore registrato dalla bilancia con la  misurazione del girovita in centimetri, fatta utilizzando il comune metro a nastro da sarta. Se la cintura dei pantaloni comincia a stringere e lo specchio ci rivela un ventre appesantito, misuriamo la nostra circonferenza poco sopra l’ombelico: si deve correre ai ripari se si superano gli 80 centimetri per le donne e i 95 centimetri per gli uomini, anche se il dato che arriva dalla bilancia è accettabile. 

PER COMBATTERE QUESTO GRASSO “CATTIVO” – Come sempre, quando si tratta di combattere il grasso, occorrono dieta e ginnastica. Non ci sono mezzi alternativi: occorre creare un saldo negativo tra le calorie introdotte con il cibo e quelle bruciate con il movimento. Per attaccare il grasso addominale non esistono diete mirate: occorre perdere peso in modo generalizzato. Per fortuna, quando ci si mette a dieta, i depositi di grasso addominale sono tra i primi ad essere attaccati. La strategia più efficace non è quella delle diete da fame, che fanno perdere peso in modo rapido ma che non hanno effetti duraturi nel tempo: si tratta di mangiare meno, ma in modo continuativo, fino a cambiare il proprio stile di vita. Lo stesso vale per la ginnastica: inutile sfinirsi in palestra per un mese e poi tornare alla vita sedentaria di sempre. I risultati ottenuti con fatica e sacrifici svaniranno non appena torneremo alle vecchie abitudini. Ricordiamo che una dieta sana ed equilibrata fa perdere circa un chilo a settimana e che l’esercizio fisico, anche di intensità moderata, non deve essere inferiore alla mezz’ora al giorno, possibilmente senza interruzioni. Particolarmente adatte sono le attività aerobiche, come la corsa, la camminata veloce, la bicicletta e il nuoto, ma può essere utile anche fare le scale a piedi o scendere dall’autobus una fermata prima. 

ACQUA E RIPOSO – Se siamo stanchi e stressati, il nostro fisico produce cortisolo, l’ormone dello stress. Questa sostanza scatena la fame, anche quella di tipo nervoso e dall’altra porta il fisico ad accumulare più grasso. Per combattere il cortisolo, la migliore strategia è dormire e riposarsi il più possibile, cercando anche di evitare le situazioni di tensione eccessiva. Concediamoci i giusti tempi di riposo notturno e prendiamoci qualche breve pausa durante il giorno, quando ci sentiamo stanchi e troppo tesi. A fine giornata può essere utile un momento di decompressione in cui dimenticare le preoccupazioni del lavoro. L’acqua è un’altra alleata importante: una corretta idratazione aiuta a drenare e ad eliminare i liquidi in eccesso, ma se soffriamo di ritenzione possiamo aiutarci con qualche alimento naturalmente diuretico o con un massaggio drenante. 

CHE FARE SOTTO NATALE – In questo periodo di “ingrasso” collettivo non è il caso di mettersi a stecchetto, ma possiamo cercare almeno di limitare i danni. Abbiamo a disposizione almeno un paio di settimane prima che si scateni la girandola di inviti, cene e aperitivi: approfittiamone per seguire una dieta preventiva, in modo da presentarci “leggeri” ai tour de force alimentari. Sì anche a una quota extra di movimento, ma cominciando in modo graduale e progressivo, per non rischiare infortuni e incidenti. Impariamo a scegliere dai buffet le cose “giuste”, senza cedere a ogni lusinga del palato: se proprio dobbiamo concederci un peccato di gola, limitiamoci a uno e solo a quello.