storie di moda

Ivan Perini. L’imprenditore del gioiello

Il gioiello risplende di nuova luce grazie all’occhio esperto del Jewelry Consultant più conteso del settore

di Elena Misericordia

Nessun gioiello, per quanto scintillante e prezioso, è in grado di abbagliare il genio orafo di Ivan Perini. Di origini modeste, forma la sua professionalità a 360°, nell’ambito dell’artigianato di lusso, a partire dai rinomati laboratori orafi di Firenze, nel famoso quartiere di San Frediano.

La sua solida esperienza si rinsalda e rafforza attraverso trent’anni di riconosciuta carriera, da ragazzo di bottega a responsabile di laboratorio, da buyer internazionale a talent scout, sino ad essere nominato per la seconda volta consecutiva membro di giuria ad Artistar Jewels, punto di riferimento a livello globale per tutti gli artisti e i designer del gioiello contemporaneo, e della Milano Jewelry Week, inaugurata lo scorso ottobre nella Capitale della Moda, con mostre, esposizioni personali, workshop, conferenze e performance di vario genere.

Nel 2008 è stato l’inventore del comparto della gioielleria di alta gamma per LuisaViaRoma, la più importante piattaforma internazionale del mercato del lusso. 
Pioniere del mondo del gioiello online, da gennaio 2018, avvia il suo progetto digital, con la creazione di un portale internet personale, attraverso il quale seleziona e promuove, in esclusiva, le creazioni delle nuove meritevoli leve del settore. 
Al tempo stesso continua ad essere conteso dai grandi professionisti orafi come consulente di massima esperienza e capacità. 
Un estro creativo geniale che si fonde con una innata capacità imprenditoriale, questo è Ivan Perini: colui che accoglie avanguardia e nuove tendenze, sempre valorizzando la nostra ricca tradizione artigiana.
Di fondo, un unico ammirevole obiettivo: dare ai giovani la possibilità di esprimere la propria arte, con gusto e personalità. 

Chi è Ivan Perini? Quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione?

Sono un "ragazzo" semplice, nato da umile famiglia in un quartiere popolare di Firenze. Sono cresciuto sulla strada e, da bambino, mi divertivo a giocare con i tappini delle bottiglie sui marciapiedi... Dopo la licenza media inferiore, ho terminato il mio percorso di studi, sia per problemi familiari che per mia precisa volontà: ho sempre sognato di diventare un orafo e volevo riuscirci il prima possibile!

La passione per la creatività da dove deriva?

Proprio dalla strada! Negli anni '70 non potevo chiedere grandi cose alla mia famiglia, in quanto non disponeva dei mezzi per accontentarmi, dovevo quindi adeguarmi a ciò che la vita mi offriva. Con i miei amici ci inventavamo giochi di fantasia, ci divertivamo utilizzando le forme e i colori degli oggetti di uso quotidiano, che per noi però diventavano unici e straordinari. La creatività non si impara e non si insegna sui libri, nasce dall'adattamento della nostra mente, attraverso un innato spirito ludico…perché la creatività, in fondo, è gioco. Leonardo da Vinci diceva che “La creatività è la sorella dell'esperienza", mio padre, nel suo piccolo, che “è l'esperienza a fare l'uomo e non viceversa”.

Come mai il gioiello? Cosa rappresenta per te questo accessorio prezioso?

Il padre di un mio caro amico faceva l'incassatore di pietre e lavorava l'oro ...per me soltanto la parola di quel metallo prezioso rappresentava un'attrazione unica. Sin da ragazzino ho avuto sempre le idee ben chiare: desideravo poter lavorare un giorno nelle Botteghe orafe fiorentine. A Firenze, in quegli anni, l’aria profumava di artigianalità e per me affiancare quei grandi Maestri, esprimendo la mia personalità attraverso l’uso delle mani, sarebbe stato davvero il massimo! Creare un gioiello, seguendo in prima persona tutto il procedimento necessario, dall'idea alla forma, e vedere poi una donna indossarlo sulle proprie dita o sul proprio collo, mi rendeva estremamente fiero, mi sentivo importante per il grande risultato raggiunto. Altro motivo di orgoglio era poi il fatto di lavorare proprio a Firenze, nella Culla del Rinascimento, dove sono nati ed hanno vissuto artisti di altissimo calibro come Benvenuto Cellini, maestro degli orafi, e Leonardo da Vinci, che proveniva dalla Bottega del Verrocchio.  Il gioiello rappresenta una storia personale, un periodo della vita, uno stile e un modo di essere. La materia lavorata con le mani è l'essenza del pensiero: questo è sempre stato sin da ragazzo il mio modo di concepire il gioiello.

Da “ragazzo di bottega” a responsabile artigiano orafo di laboratorio nel distretto fiorentino. Mi racconteresti questa tua affascinante storia?

Negli anni ’87-’88 per entrare a far parte di un laboratorio orafo dovevi per forza passare attraverso la cosiddetta "gavetta". Io pertanto ho trascorso mesi a fare commissioni, a tenere pulito ed in ordine la bottega, giornate intere a riprodurre le cere dei modelli che poi gli artigiani avrebbero prodotto, ore ed ore a sedere dietro il posto del Maestro, soltanto per guardare e apprendere i trucchi del mestiere, senza mai toccare una lima. Mi sentivo dire in continuazione: "Ivan, il 60% del lavoro si Impara rubandolo con gli occhi! Osserva i movimenti delle mani e memorizzali!". In cambio guadagnavo poche lire al mese…"Ecco, con questi vai a comprarti il gelato”, era la frase che mi veniva ripetuta più spesso. Dopo un anno, finalmente, sono passato al banco di lavoro, e da lì, trascorsi circa tre anni, sono diventato responsabile del laboratorio, tenevo rapporti con tutti i fornitori (pietrai, incassatori, incisori, smaltatori, cesellatori, ecc...). L’azienda in cui sono cresciuto professionalmente è stata fra le prime ad esportare i propri manufatti negli USA; già alla fine degli anni ’90 facevamo trunck-show in tanti Stati americani, vendendo a clienti privati gioielli, che in piccola parte producevo io a Firenze o che comunque selezionavamo da aziende che collaboravano con noi. In quel periodo ho potuto applicare il lato commerciale del mio lavoro anche all'estero, oltre che in Italia. In quasi vent’anni di lavoro ho avuto la fortuna di creare gioielli veramente speciali, traendo soddisfazioni personali enormi, che hanno riempito il mio cuore di gioia…questo, a mio avviso, deve essere il faro che illumina tutti gli artigiani: la vera realizzazione risiede nella ricerca e nello sviluppo artistico, non vi è nulla che appaghi di più, nemmeno la più grande somma di denaro. 

Quando e come è avvenuto l’incontro con LuisaViaRoma?

Era il Giugno del 2008. Un'amica, cliente di LVR, mi fece sapere che avrebbero voluto aprire un Reparto di Gioielli On e Off-Line. L’azienda era famosa a livello internazionale per le sue selezioni di abiti e accessori, che venivano venduti anche attraverso uno dei più importanti web-site al mondo. Dopo vari colloqui, incontrai il titolare; erano circa le undici del mattino del primo giorno del Pitti di Firenze e LVR, proprio quel giorno, alle diciotto, avrebbe aperto il nuovo store con tanto di reparto gioielli, che si presentava come la novità assoluta. Al termine dell’incontro mi chiesero di rimanere, da subito! In poche ore ho dovuto affrontare una grande sfida: inaugurare un corner del tutto inedito, dedicato ai preziosi, nel cosiddetto "Tempio della Moda". In un attimo ho dovuto stravolgere completamente il concetto di fare gioielleria, appreso nel corso di lunghi anni. Quel ragazzino, che aveva iniziato spazzando i pavimenti, aveva avuto finalmente la sua grande opportunità… Da quel momento fu tutto in ascesa. Le prime collaborazioni locali mi portarono presto a viaggiare per le Fashion Week più importanti, Parigi, Londra, Milano, Basilea... iniziai a confrontarmi con grandi designer, ma soprattutto mi ritrovai a fare proprio quello che mi piaceva di più: lo scouting, che mi permetteva di offrire una possibilità ai giovani di far conoscere le proprie creazioni, attraverso le mie selezioni per uno dei siti web più rinomati a livello internazionale. Ho così inaugurato reparti come, ad esempio, Fine Jewelry Uomo e Donna , Fashion Jewelry Uomo e Donna e Luxury Watches Uomo e Donna, presentando collezioni di gioielli e orologi prodotti da circa cento/centoventi aziende. Questo accadeva praticamente ogni sei mesi, in occasione della settimana della moda Fiorentina. Ho poi introdotto le Special Edition, le Limited Edition, i Pezzi Unici. Dopo circa tre anni, il reparto gioielli era diventato uno dei più importanti a livello mondiale per ricerca e selezioni: Jade Jagger, Buccellati, Stephen Webster, Frank Muller, Parmigiani, Chantecler, Delfina Delettrez, Antonini, Fernando Jorge, Repossi, Lydia Courteille, e tanti altri i designer e le aziende con cui ho avuto il piacere di collaborare, durante i nove anni presso LVR in qualità di Senior Fine Jewelry Buyer.

In base alla tua trentennale esperienza nel settore orafo a 360 gradi, quali sono le qualità tecnico-estetiche che ti portano a scegliere un gioiello anziché un altro?

I miei punti fermi di giudizio e le domande che mi pongo per giungere ad una valutazione finale sono queste: “Qual è il progetto, quindi l'idea che ha trainato la parte creativa?”, “Quale emozione si vuole esprimere attraverso un gioiello?”, “Quale storia si vuole raccontare?”, “Che tipo di produzione si vuole realizzare attraverso una collezione?”. La manifattura deve essere sempre di alto livello. Ogni designer deve avere la propria posizione di stile all'interno di un contenitore, affinché le sue creazioni siano valorizzate al massimo e non ci siano copie o sovrapposizioni. Mi hanno sempre ispirato anche le sfilate di moda, non tanto per la parte tecnica, quanto per i volumi, i trend, i colori… Il gioiello oggi deve correre parallelamente con il fashion, deve saper interpretare anche quel mondo, in quanto il mercato sarà appannaggio sempre più dei millennial e dunque forme e nuances degli accessori preziosi dovranno necessariamente tenere il passo con i tempi.

Come mai, ad un certo punto, la decisione di investire in un tuo sito e-commerce? Quali sono per te le potenzialità del digitale in questo settore? Cosa possiamo trovare nel tuo negozio online?

Ad un certo punto della mia vita ho avvertito l’umana esigenza di cambiare direzione e di dare valore a cose più importanti, prima tra tutte la famiglia.  Il mio sogno, sin da ragazzino, è sempre stato quello di gestire qualcosa di mio. Ho così creato il mio personale portale web, pensando ad un nuovo modo di fare gioielleria, trasportando nel virtuale il mio know-how sia di tecnico che di buyer internazionale, con l’esperienza e la serietà che solo chi è, in primo luogo, designer può garantire. Il cliente che atterra sul mio sito deve poter acquistare il gioiello dei suoi sogni, avendo piena consapevolezza della mia storia e di quella del brand: sarà sufficiente un solo click dal mio portale al sito del designer. Oltre a questo, offro consulenze di alta gioielleria a stilisti, sia emergenti che più affermati, su sviluppo collezioni, produzione gioielli, uffici stampa, presenze a fiere di settore, shooting, creazione siti web e comunicazione digitale, il tutto collaborando con professionisti nei vari ambiti. Il settore della gioielleria rispetto al mondo digitale è indietro di almeno dieci anni, le piccole e le medie imprese in molti casi non comunicano in questa direzione e non hanno un sito proprio...le potenzialità esistono, serve soltanto una cultura digital più approfondita, che ci permetta di competere a livello internazionale. Ho messo in piedi il mio progetto, pur in assenza delle risorse economiche necessarie. Ho puntato esclusivamente su me stesso e sulla mia figura professionale…confesso di aver sempre avuto un certo disprezzo per il denaro! Ero certo che idee, progetti, attitudine, perseveranza, umiltà e meritocrazia mi avrebbero regalato soddisfazioni che vanno oltre la misera moneta di scambio.

Al centro della tua attività, una propensione naturale per la ricerca e lo scouting. Come riconosci oggi un nuovo talento nel mondo dei preziosi? Cosa consiglieresti ad un “orafo emergente”?

La parte estetica è quella che per prima cattura il mio occhio, ma non mi fermo soltanto alle forme e ai colori, che pur sono importanti, cerco sempre di andare più a fondo per capire se in quel pensiero stilistico si possa nascondere qualche novità importante, elementi di innovazione, anche a livello culturale, una storia da raccontare, che custodisca un proprio fascino intrinseco. Ad un orafo emergente consiglierei di essere sempre presente alle manifestazioni di settore, in special modo nel mondo moda, negli show-room che ruotano intorno alle fashion week: i buyer Internazionali, come lo sono io, per fare selezione, si avvolgono molto di questi momenti. Ma soprattutto la parola d’ordine deve essere OSARE! Spesso questo non porta risultati immediati in termini commerciali, nel lungo periodo però fa la differenza per l’affermazione di un proprio stile personale, in una realtà come quella dei nostri giorni in cui tutto è spesso omologato e conforme. 

Chi è Ivan nella vita privata? Passioni e interessi nel tempo libero?

Nella vita privata sono un uomo con molti difetti, ma sincero, trasparente e leale in tutte le attività che svolgo, ma allo stesso tempo combattivo e determinato.
Ho sempre coltivato tre passioni nella mia vita. La Famiglia, unica cosa certa e importante punto di riferimento; la natura, in quanto appassionato di pesca a mosca, la pesca dei poeti: mi serve per ricaricare le pile, immerso con la mente nella Madre e nella Fonte di tutte le cose e di tutte le ispirazioni; il pugilato, sport che pratico sin da bambino, per scaricare l'adrenalina del corpo. I miei interessi? Bella domanda ...non ho Interessi, di nessun genere…quello che faccio per me, per la mia famiglia e per il prossimo è semplicemente piacere.

Cosa sogni per il futuro?

Da “grande” mi piacerebbe avere la più bella piattaforma digitale a livello mondiale, che parli Solo di gioielli, di selezione e ricerca, in un Contenitore molto esclusivo anche tecnicamente. Di certo con il supporto di un partner e con il contributo dei migliori addetti ai lavori. Il sogno, sempre vivo, è quello di poter offrire un’occasione ai giovani talenti.