Due giorni sospesa dalle lezioni per essersi presentata a scuola con i capelli tinti di rosa. Questa la punizione alla quale è andata incontro la 15enne inglese Savannah Sharp di Stoke-on-Trent, nella contea di Staffordshire, in Inghilterra, accusata dalla St Peter's Academy di aver violato il regolamento scolastico. Ma la madre, Rachel, 48 anni, si è opposta alla punizione. "Mia figlia soffre di ansia e depressione e quello era un modo per tirarsi su, invece di fare dell'autolesionismo, - ha spiegato ai media locali. - Alle mie lamentele la scuola ha risposto di tingerle i capelli di nero, ma mi sono rifiutata: è una violazione del suo diritto di esprimersi".
Appresa la decisione della scuola nei confronti della figlia per il suo nuovo look, la madre, infuriata, ha chiesto al dirigente di sospendere la punizione. "Il colore dei suoi capelli non ha alcun impatto sul suo comportamento - ha spiegato. - Le persone con i capelli tinti e i tatuaggi fanno bene il loro lavoro".
E attacca sulla stampa locale: "E' stato impedito a Savannah di studiare e imparare, i suoi capelli sono di un bel rosa pallido, alla fine si sbiadiranno e la faranno sentire meglio con se stessa, mentre prima, a causa dei suoi disturbi mentali, avrebbe praticato autolesionismo".
Concludendo: "Non vedo come il colore dei suoi capelli possa influire sulla sua capacità di apprendimento; la punizione, invece, ha di nuovo influito sul suo umore, è molto arrabbiata e infastidita; non voleva perdere le lezioni di inglese e matematica anche in preparazione agli esami".
"La scuola non deve violare il suo diritto di esprimersi, - ha sottolineato la madre. - Savannah si è presentata in classe con la divisa pulita, pronta a imparare nel rispetto dei suoi insegnanti: questo è tutto ciò che conta."