"RAGGIUNGERE UN ACCORDO"

ArcelorMittal: "Con il governo incontro costruttivo, il confronto continua"

Ferma la posizione di Landini, segretario della Cgil, che spiega: "L'accordo di una anno fa non può essere modificato"

Per ArcelorMittal "l'incontro tenutosi venerdì con Giuseppe Conte e altri membri del governo per discutere possibili soluzioni per gli impianti ex Ilva è stato costruttivo". "Le discussioni - si legge in una nota diramata dalla multinazionale - continueranno con l'obiettivo di raggiungere al più presto un accordo per una produzione sostenibile di acciaio a Taranto". 

Landini: "L'accordo di una anno fa non può essere modificato" "Il mio giudizio su ArcelorMittal - ha commentato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil - parte dal fatto che sta mettendo in discussione un accordo che ha firmato un anno fa e quell'accordo ha impegni ben precisi: prevede investimenti, prevede che al 2023 si mettano a posto impianti con tecnologie avanzate per arrivare a produrre prima 6 poi 8 milioni di tonnellate, non prevede licenziamenti perché alla fine di quel periodo tutti tornano a lavoro. Quello di ora é un passaggio decisivo, ognuno faccia la sua parte, ma non abbiamo intenzione di modificare un accordo che abbiamo fatto un anno fa". 

Landini: "Il soggetto pubblico controlli gli investimenti" Il segretario della Cgil si è rivolto poi direttamente al governo aggiungendo: "Per la delicatezza della storia e i problemi legati anche alla città di Taranto sarebbe importante dare l'idea che c'é un soggetto pubblico che garantisce e controlla che gli investimenti e che le bonifiche vengano fatte nell'interesse pubblico". Landini ha poi concluso parlando dello scudo penale: "Era in piedi dal 2015, per noi va ripristinato ed è stato un errore del Parlamento toglierlo, Lo abbiamo detto più volte che va ripristinato, ma allo stesso tempo se fosse che si determinano le condizioni di un ingresso del pubblico e il governo ripristinasse lo scudo allora non può essere che qualcuno di ArcelorMittal chieda di modificare il piano industriale, perché cosi' non funziona".