"Con Grillo siamo d'accordo su tutto, abbiamo smentito le leggende metropolitane di questi giorni". E' soddisfatto Luigi Di Maio al termine del mini-vertice con Beppe Grillo all'hotel Forum di Roma per fare il punto della situazione politica del M5s. E proprio Grillo chiude le polemiche sulla leadership: "Il capo politico è Di Maio, smettetela di rompere i c... sennò ci rimettiamo tutti".
"Non possiamo essere gli stessi di prima, dobbiamo guardare avanti con grande entusiasmo", hanno sottolineato Di Maio e Beppe Grillo in una nota congiunta, convenendo sull'ipotesi di avanzare la proposta di un nuovo contratto di governo "a partire da gennaio". Grillo ha affermato che "Luigi Di Maio lavora 25 ore al giorno
e non può essere sostituito per nessuna ragione, anzi va sostenuto". "Io ci sarò di più e gli darò una mano", ha aggiunto. "Una persona deve poter decidere e fare scelte importanti. Un referente ci vuole",
Leadership in discussione Continuano però ad essere ore cruciali per Di Maio leader M5s, che molti osservatori vedono sotto assedio da parte di alcuni colonnelli del Movimento. Il capo politico sembra intenzionato a difendere la sua leadership mostrando come, in realtà, non sia lui a decidere. Al suo fianco si schiera Grillo che al termine dell'incontro tuona: "Noi non possiamo continuare a fare dei Facebook in cui si dice questo qua non va bene. Adesso le cose devono essere chiare, il capo politico è lui, quindi non rompete i co...i perché sennò ci rimettiamo tutti".
Di Battista al suo fianco Una linea che vede la piena condivisione dell'anima "più movimentista", Alessandro Di Battista, eppure, lo strappo del M5S sulle Regionali rischia di essere un'altra picconata al governo. Il leader nega qualsiasi ripercussione ma a Palazzo Chigi l'aria che si respira è pesante. Fonti della maggioranza raccontano di frequenti contatti telefonici tra Conte e Grillo. Di un premier che qualcuno vorrebbe a capo di un suo partito ma che al momento attende, consapevole che solo un vero rilancio della coalizione di governo potrà evitare le urne. "Diamo un attimo di tempo al Movimento per completare questa fase di transizione", ha spiegato Conte predicando, ai cronisti e al Pd, la giusta calma.
"Serve una gestione collegiale "Facciamo votare a Rousseau se andare in coalizione, il ruolo del capo politico singolo ha fallito", ha sottolineato Roberta Lombardi. "Luigi, basta, serve una gestione collegiale", gli ha fatto eco Emanuele Dessi'. E tutti guardano a Grillo, più che alla ristrutturazione annunciata da Di Maio. Il Garante, anche dopo l'incontro con Di Maio, per ora tace. "Noi biodegradati? Siete comici...", si è limitato a dire ai cronisti.