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I Coldplay sorprendono tutti: "Everyday life" è un viaggio musicale e spirituale dall'Oriente all'Occidente

Venerdì 22 novembre esce l'ottavo album della band di Chris Martin

Con una carriera ultraventennale di successi alle spalle, i Coldplay tornano con un doppio album pronto a sorprendere tutti. Anche perché improvvisamente accantonano il pop mainstream e i suoi facili ritornelli. Il nuovo "Everyday life", diviso in due parti, Sunrise e Sunset, è quasi un concept. A livello sonoro rappresenta una decisa novità per Chris Martin e soci: un calderone in cui sono inseriti cultura orientale, misticismo e spiritualità occidentale, suoni africani, istanze e appelli su diritti umani, povertà, ambiente e discriminazione, stralci di documentari, voci e cori, poesie, orchestre, folk americano, gospel (senza dimenticare pillole di classico Codplay-sound). E' una sorta di concentrato di temi sociali, contenuti e spettri musicali differenti, che si potrebbero ritrovare spalla a spalla sul palco di un Live Aid.

L'ottavo lavoro in studio della band britannica è complesso, pieno di ispirazioni, influenze, tematiche e voci diverse. Sunrise si apre con un incipit orchestrale alla Morricone ("Sunrise"), passa a lidi vicino agli U2 ("Church") con l'ugola di Jacob Collier (vincitore di due Grammy) e un sample con la voce di Amjad Sabri (cantante pakistano ucciso da estremisti talebani), prima di arrivare al primo acuto: l'originale "Trouble in town", che vede anche la partecipazione di un coro di bambini di una Onlus sudafricana. Continua con "BrokEn", un soul-gospel a cappella, il piano-voce rilassato di "Daddy" e la dolce nenia con chitarra acustica e uccellini nella semi registrazione casalinga di "WOTW/POPT". Poi il pezzo da 90 "Arabesque" che pulsa grazie a un'orchestrazione afro-beat di Femi Kuti, aiutata anche dalla voce di Stromae. La prima parte si chiude con le voci di "When I need a friend" in pieno atmosfera mistica.

Con Sunset si cambia registro. Si parte con il folk vivace a stella e strisce figlio di Paul Simon ("Guns") e si atterra sul mondo colorato in cui ha sguazzato fin qui il quartetto britannico: il primo singolo-traino "Orphans", con le voci dei due figli di Martin, Apple e Moses. Poi "Eko" vive invece sulla melodia ariosa del timbro di Chris, con la partecipazione della nigeriana Tiwa Savage.  Si torna dalle parti del soul (e R&B) con il piano-voci di "Cry cry cry" per poi far risaltare la voce di Martin nella ballad folk "Old friends", che non sarebbe dispiaciuta a Nick Drake. "Bani Adams" arriva a sparigliare le carte dipanandosi tra suono orchestrale, poema (del poeta iraniano del titolo), sample di Alice Coltrane. Dopo tutti questi brani eterogenei e anche distanti dal loro suono, il finale è straniante perché ci riporta come in un ribaltamento sonoro sotto-sopra dalle parti dei Coldplay veraci dei sette album precedenti, con il pop da stadio di "Champion of the world" e il "nuovo" classico "Everyday life" che usa lo schema con cui sanno fare gol nel cuore dei fan: note di pianoforte, palla a Chris Martin, apertura sonora... e successo assicurato.

Per presentare l'album, la band tiene  due concerti esclusivi (e senza pubblico) in diretta streaming su Youtube dalla Giordania (ad Amman), il 22 novembre. I due live rispecchieranno le due metà del doppio, Sunrise e Sunset. Con la prima parte alle 5 del mattino (ora italiana) e la seconda alle 15. Poi terranno solo un altro concerto a Londra il 25 novembre al Museo di Storia Naturale. Poi nessuna tournée è prevista per il momento per accompagnare la promozione.

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