Tiziano Ferro pubblica il nuovo album: "Ci ho messo un po' a ridere e ora non mi fermo più"
Il cantautore racconta a Tgcom24 "Accetto Miracoli" che esce il 22 novembre
Una città nuova, Los Angeles, un nuovo amore, che ha sposato, un team di lavoro diverso dopo 18 anni. "Accetto miracoli" è il frutto di questa rivoluzione che ha come protagonista Tiziano Ferro. L'album esce il 22 novembre, è prodotto da Timbaland e conta un solo featuring, anzi duetto, con Jovanotti. E' un disco che fotografa come una polaroid i - quasi - 40 anni del cantautore: "Avevo tutto da perdere e invece ho scoperto la bellezza di ridere in studio" racconta a Tgcom24.
Tiziano, con questo album sei stato costretto a metterti in gioco, sei soddisfatto del risultato?
Sono estremamente fortunato, è un disco nato da una frattura con tutto quello che sapevo. Mettici un nuovo Paese in cui vivo, una nuova situazione sentimentale... E' un album che poteva nascere in modo molto diverso. E' bello guardare indietro e pensare che la vita possa cambiare così velocemente e che tutti questi cambiamenti mi abbiano reso felice.
La tua nuova situazione ha influenzato il tuo lavoro?
Il disco è sempre una polaroid molto fedele rispetto al periodo a in cui l'ho scritto. Sono un discreto fotografo, parlo di quello che so, ho sempre fatto così. Che io lo faccia bene o male non sta a me deciderlo, ma la mia fedeltà la riconosco.
Il primo disco l'hai scritto a 20 anni, questo a quasi 40...
Già, quasi quaranta. Cambiano le storie, ma per me sarà sempre difficile mentire. Certo, sono epoche diverse, ma sono sempre io.
Hai chiamato solo Jovanotti, perché?
Non è che ho chiamato solo Jovanotti (ride, ndr). E' che fare un duetto con lui lascia il vuoto intorno. Per me è un idolo, quando ero ragazzino avevo i suoi poster in camera, è un esempio di quello che avrei voluto fare io. Lorenzo sembrava uno di moda e che la moda sarebbe finita. Invece no. Si è evoluto ed è diventato un pilastro. Jovanotti basta e avanza, ha fatto molto di più di un duetto, mi ha regalato un sogno. Sono una ragazzo fortunato...
“Accetto miracoli” è un album diverso soprattutto per i suoni, alzi sempre l'asticella, il prossimo step?
L'asticella bisogna sempre spostarla, non per forza in alto, a volte l'ho fatto anche verso il basso, ad esempio nel disco 'L'amore è una cosa semplice' ho tolto l'elettronica e sono tornato a registrare in studio. Quello che mi ha insegnato questo disco è stato tornare un po' ai banchi di scuola. Ho cambiato team dopo 18 anni. Avevo solo da perdere. Ci ho messo un po' a ridere in studio come non succedeva da tempo, ma quando l'ho fatto non mi fermavo più.
L'impressione è che Tiziano abbia abbattuto certe barriere, anche per l'uso dei social in prima persona...
Mi ricordo quando tu anni fa mi hai chiesto di fare una storia su Instagram e io non sapevo cosa fosse. Sono stato uno dei primi a entrare su Myspace, e mi scottò molto. Gli haters erano liberi. Quel trauma me lo sono portato dietro. Adesso degli haters me ne frega zero, quella è casa mia e se non vi piace vi blocco. A 40 anni me lo posso permettere.
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