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Caso Chico Forti, parla una giurata: "Il processo è stato una c*****a, nascoste molte informazioni"

"Le Iene" continuano l’inchiesta sulla vicenda giudiziaria dell’imprenditore italiano condannato all’ergastolo a Miami. Lui: "Non chiedo misericordia, ma giustizia"

Continua l’inchiesta de " Le Iene" su Chico Forti, l'imprenditore italiano da 20 anni recluso in un carcere di massima sicurezza negli Stati Uniti dopo essere stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di un uomo a Miami, Dale Pike, trovato morto il 15 febbraio 1998. La trasmissione di Italia 1 analizza tutto l’iter giudiziario che ha portato alla condanna di Forti con la giuria che si è espressa all’unanimità, come prevede la legge americana.

Tra i giurati c’era anche Veronica Lee, all’epoca giovanissima, che poco tempo fa ha scritto a Gaston Zama un messaggio che mette in dubbio la regolarità della condanna: "L’intero processo è stato una c*****a, e molte informazioni in quell’aula di tribunale sono state nascoste", spiega la donna che aggiunge: "Ricordo di essere stata bullizzata dagli altri giurati perché credevo che ci fosse un ragionevole dubbio sull'innocenza di Chico".

E proprio l’imprenditore, raggiunto telefonicamente dalla Iena, continua a gridare la propria innocenza: "Ho troppa rabbia in corpo. Non sto chiedendo misericordia o un atto di carità, sto chiedendo giustizia. Questo è quello che mi tiene in vita perché i 20 anni che mi hanno rubato non li posso riavere".

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