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Brexit, arriva la tassa sulla sanità per gli europei

La misura però riguarda solo i nuovi arrivi, chi si trova già in Gran Bretagna continuerà ad usufruire delle cure mediche in maniera gratuita

Una tassa sulla sanità per gli europei dopo la Brexit. Entrerà in vigore a partire da gennaio 2021 e sarà una vera e propria stangata per i cittadini comunitari a Londra. Si tratta di una misura inserita nel pacchetto sull’immigrazione, approvato dal governo britannico, che vuole mettere sullo stesso piano gli immigrati europei e quelli Extra Ue, dopo l’uscita di Londra, prevista per il prossimo 31 gennaio. 

Ad oggi i cittadini europei hanno diritto alle cure mediche gratuite, mentre gli extra-comunitari devono pagare una tassa di 400 sterline, lo spiega il Corriere della Sera. Dal gennaio 2021 invece le cose cambieranno: tutti saranno soggetti al pagamento di 625 sterline all'anno, circa 720 euro, al cambio attuale, indipendentemente dalla provenienza geografica: solo così si potrà accedere alle cure mediche.

Il ministro britannico Michael Gove spiega il motivo di questa scelta: “Rendere più giusto l'accesso al servizio sanitario fa parte di un più giusto sistema di immigrazione in generale”. “Non è corretto che gente dalla Bulgaria o dalla Slovenia possa venire qui e avere automaticamente dei diritti che non hanno quelli che provengono dal Bangladesh o da Singapore”.  Con questa nuova norma gli europei perderanno un diritto che era stato loro garantito da molti anni. La misura però riguarda solo i nuovi arrivi, chi si trova già in Gran Bretagna prima della Brexit continuerà ad usufruire della sanità in maniera gratuita.

Il governo britannico sta studiando una stretta generale in tema di arrivi. Dopo la Brexit l’immigrazione verrà controllata in maniera più capillare con un sistema a “punti” che privilegerà i lavoratori più qualificati e non ci si potrà trasferire in Gran Bretagna senza avere già pronto un contratto di lavoro. “Come Paese tollerante e inclusivo, la Gran Bretagna saluta con favore i benefici che l'immigrazione può portare”, ha aggiunto il ministro Gove. “Ma l'immigrazione va controllata se deve funzionare nell'interesse di tutti”. 

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