Quasi 27 miliardi in un giorno solo nelle casse dello Stato. Una cifra probabilmente pari alla dimensione economica della prossima Manovra di bilancio. Un importo da far tremare i polsi che le aziende e il popolo delle partite Iva sono chiamati a versare. La scadenza sarà difficile da onorare, in un momento nel quale la mancanza di liquidità sta tornando a essere un problema assillante, soprattutto per tantissime piccole e micro aziende.
"Con una pressione fiscale complessiva sulle imprese italiane - afferma Renato Mason, segretario della CGIA - che, secondo gli ultimi dati della Banca Mondiale, ammonta al 59,1% dei profitti commerciali, contro una media presente nell'area dell'Euro del 42,8%, lo sforzo richiesto alle nostre ditte è enorme. Nonostante il credito sia concesso con il contagocce, una giustizia civile lentissima, una burocrazia che ha raggiunto livelli insopportabili e la Pubblica amministrazione sia la peggior pagatrice d'Europa".
"In più - aggiunge il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - Sarebbe stato un gesto molto utile se il governo avesse sospeso il versamento delle tasse e dei contributi che dovranno essere pagati lunedì, così come ha deciso il Comune di Venezia per la Tari, agli artigiani, agli esercenti e ai piccoli commercianti veneziani. Una vera boccata di ossigeno per rimettere in piedi le proprie attività".