Monet, le emozioni del cuore
La mostra alle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia
Le Scuderie del Castello di Pavia presentano fino al 15 dicembre Claude Monet.
“Monet au coeur de la vie” è il titolo dell’esposizione promossa dal Comune di Pavia, prodotta e organizzata da Alef, cultural project management, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, dell’Ambasciata di Francia in Italia e dell’Institut français di Milano. La mostra curata da Philippe Cros, presenta una selezione di opere provenienti da prestigiosi musei di tutto il mondo: dagli Stati Uniti d’America come il Columbus Museum of Art (Ohio) alla Francia come il Musée d’Orsay di Parigi, dal Sud Africa come la Johannesburg Art Gallery alla Romania come il Mnar di Bucarest, fino alla Lettonia come The Latvian National Museum of Art di Riga e da altre importanti sedi internazionali.
Il pubblico avrà la possibilità di ammirare importanti opere di Claude Monet e di ripercorrere le tappe principali della sua produzione artistica, dalla formazione fino alla maturità.
Un percorso espositivo innovativo ed emotivo offrirà inoltre al visitatore un’inedita modalità di avvicinamento anche alla sfera personale della vita del Maestro, consentendo al pubblico di scoprire l’”uomo” oltre che il grande artista.
La mostra è un viaggio nel cuore della vita di Monet, raccontato attraverso le voci di sei personaggi chiave del suo percorso umano e artistico. Gli incontri, i successi, così come i momenti difficili sono stati ricostruiti sulla base di preziose lettere, provenienti dal Musée des Lettres e Manuscrits di Parigi ed esposte in mostra, in cui il pittore racconta particolari momenti e stati d’animo della sua vita. Lungo il percorso, una serie di suggestive videoinstallazioni predisporranno emotivamente il pubblico a rivivere i momenti fondamentali della vita di Monet e a comprenderne il rapporto con le opere presentate in mostra. Le parole e il racconto sono stati pensati in armonia con i video, i suoni, i profumi e le opere d’arte in modo da creare le condizioni più adatte a sollecitare le emozioni più profonde del visitatore.
L’esposizione inizia con gli esordi della carriera artistica di Monet narrati da Adolphe Monet, il padre del pittore che ebbe con il figlio un rapporto piuttosto contrastato sia per la sua scelta professionale – soprattutto a causa delle sue idee indipendenti in contrasto con l’insegnamento dell’Accademia, sia per le sue scelte personali che sentimentali. Nella sala successiva sarà Eugène Boudin a far immergere il pubblico negli anni giovanili dell’artista, caratterizzati dai primi esperimenti di pittura en plein air e dalle scelte stilistiche innovative in contrasto con la pittura accademica dell’epoca.con la pittura accademica dell’epoca.
Boudin, pittore francese e primo maestro di Monet, segnò profondamente il modo di fare pittura dell’artista al punto che Monet confesserà: “Se sono diventato pittore lo devo a Eugène Boudin.”
In mostra alcune importanti opere di Boudin mostreranno il ruolo fondamentale del maestro nella formazione di Monet e nello sviluppo del suo stile, come dimostra l’opera Bateaux à Etretat (Barche a Etretat) (1883) in cui l’artista utilizza la stessa tecnica pittorica del suo maestro. Attraverso le dolci parole di Camille Doncieux, prima moglie e madre dei due figli di Monet, il visitatore potrà rivivere un periodo fecondo della vita professionale di Monet. Camille ebbe un ruolo centrale nella produzione dell’artista, dal 1860 al 1879, fu la sua musa e modella preferita, presente nella maggior parte delle sue tele fino alla prematura morte a soli 32 anni. Le gite ad Argenteuil, le passeggiate lungo la Senna e al mare con la famiglia furono molto stimolanti anche dal punto di vista artistico per Monet che consolidò ulteriormente la tecnica della pittura all’aria aperta e lo studio della luce, sperimentando anche nuovi soggetti come Bateaux de pêche à Honfleur (Barche di pescatori a Honfleur) (1866 ca.), La gare d’Argenteuil (La stazione di Argenteuil) (1872) e Printemps (Primavera) (1873), esposte in questa sezione.
Durante il suo percorso artistico, Monet dovette affrontare una serie di avversità dovute alle difficoltà economiche, alle pesanti critiche dei classicisti e ai continui rifiuti da parte dei Salons. Questo periodo particolarmente frustrante per l’artista sarà raccontato da uno dei suoi più grandi sostenitori: Georges Clemenceau, il politico francese, primo Ministro dal 1906 al 1909 e dal 1917 al 1920 - con cui Monet strinse una forte amicizia soprattutto negli ultimi anni della sua vita. Fu proprio Clemenceau, nel 1921, a commissionare a Monet le celebri Ninfee per l’Orangerie, definite la “Cappella Sistina dell’Impressionismo”. In questa sala, che vuole simbolicamente evocare il contrasto tra due differenti sistemi pittorici, il visitatore avrà la possibilità di mettere a confronto la pittura accademica esposta nei Salons rappresentata da opere come Paysage maritime (Paesaggio marittimo) di Jules Breton e Les Pyrénées (I Pirenei) di Marie Rosarie Bonheur, due artisti fortemente apprezzati dalla critica dell’epoca, con la tecnica innovativa utilizzata dal Padre dell’Impressionismo, rappresentata in mostra da alcune opere emblematiche come le marine Marine, Pourville (Marina, Pourville) (1881) e Le Cap Martin (1884). A corredo delle opere è esposto il celebre articolo, prestato eccezionalmente per la mostra dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, di Louis Leroy apparso sulla rivista Charivari del 25 aprile 1874 in cui comparve per la prima volta, in senso spregiativo e fortemente critico, il termine “impressionisti”.
Il racconto prosegue con Alice Hoschedé, seconda moglie di Monet, che narrerà al visitatore dei viaggi intrapresi dall’artista per la continua ricerca di stimoli, ispirazioni e soggetti nuovi da riprodurre, come il soggiorno in Norvegia per la ricerca e lo studio degli effetti della neve. In questo periodo, dal 1880 al 1895, sono nati i più grandi capolavori di Monet, continuamente insoddisfatto dei suoi lavori e dei luoghi che visitava. Sono gli anni, in cui l’artista abbandona quasi del tutto la rappresentazione della figura umana per concentrarsi sul tema propriamente impressionista del paesaggio, con particolare interesse verso l’alone luminoso che circonda la natura. È proprio in questo periodo che Monet comincia a dipingere le celebri “serie” in cui il ruolo della luce diventa fondamentale per la composizione dell’opera come dimostrano Waterloo Bridge (Il ponte Waterloo) (1900) e la suggestiva Cathédrale de Rouen (La Cattedrale di Rouen) (1894), protagoniste di questa sezione. Il percorso espositivo chiude con le parole di Blanche Hoschedé, figlia di Alice e unica allieva di Monet con la quale il pittore instaurò un rapporto molto stretto nell’ultimo periodo dal 1914 al 1926 trascorso a Giverny: un luogo magico, in cui l’artista riuscì finalmente ad appagare il suo desiderio di tranquillità rurale.
Monet au coeur de la vie - Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35 - 27100 Pavia
dal 14/09/2013 al 15/12/2013
A cura di: Philippe Cros
Catalogo: Silvana Editoriale
Orari: Dal lunedì al venerdì: 9.00 – 19.00; Sabato, domenica e festivi: 9.00 – 20.00; La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti: Intero: 15,00 euro; Ridotto: 13,00 euro; Ridotto speciale: 10,00 euro dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 13.00 -14.00 e dal sabato alla domenica nella fascia oraria 9.00 - 10.00. Il costo del biglietto include l’app ufficiale della mostra, l’audioguida e l’ingresso alla Quadreria dell’Ottocento e Collezione Morone dei Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia.
Prevendita biglietti: www.vivaticket.it
Informazioni: Tel:+39 0382 309879 - Tel:+39 02 45496874 - www.scuderiepavia.com - info@scuderiepavia.com
Promossa da: Comune di Pavia
Produzione e organizzazione: Alef – cultural project management
Con il patrocinio di: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Ambasciata di Francia in Italia, Institut français di Milano
Partner promozionale: Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi
Sponsor: Italiana Assicurazioni e General Computer
Media partner: QN - Il Giorno
Sponsor tecnici: Trenord e Line
Tasting partner: Bialetti Industrie – I caffè d’Italia Bialetti
Relaxing partner: Living Divani
Fragrance partner: Nova FragranzeFragrance designer
Storytelling design: Story Factory
Progetto video e realizzazione: N!03
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