Alcolisti avvertiti: dal primo ottobre sarà disponibile anche in Italia Nalmefene, il primo farmaco autorizzato per la riduzione del consumo di alcol in pazienti dipendenti. Si parla tanto di problemi del fumo e dell’obesità, e forse troppo poco di una piaga che esiste da secoli e che nel nostro Paese è la terza causa di morte, dietro solo a tumori e malattie cardiovascolari, con 30.000 decessi l’anno. La prima, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra i giovani europei dai 15 ai 19 anni. E in questo contesto, l'Italia detiene il primato negativo dell'età più bassa del primo contatto con l'alcol rispetto agli altri paesi della Comunità.
''Con questo farmaco si passa da un approccio basato sull'astensione completa a una nuova strategia, basata sulla riduzione del consumo. Questo offre il vantaggio di proporre al paziente un obiettivo di trattamento intermedio, più realistico e quindi più accettato'', spiega Luigi Janiri, docente di Psichiatria all'Università Cattolica.
Nalmefene riduce gli effetti di rinforzo dell'alcol, essendo un modulatore del livello dei recettori degli oppioidi. La sua efficacia e la sua sicurezza sono state testate in tre studi clinici multicentrici che hanno coinvolto complessivamente 2000 pazienti per due anni.
''Il nuovo paradigma di trattamento offerto punta a incrementare l'offerta di alternative terapeutiche disponibili. Il trattamento deve essere iniziato solo in pazienti che continuano ad avere un livello di consumo ad elevato rischio e deve essere prescritto solo congiuntamente a un supporto psicosociale continuativo”, chiarisce Emanuele Scafato, presidente della Società italiana di alcologia. Iniziare dalla riduzione del consumo, senza cercare la completa disassuefazione da questa grave dipendenza, è un obiettivo più semplice ma non per questo meno utile.