Renzi: "Il Pd deve ambire a governare da solo"
Il sindaco di Firenze all'assemblea del partito: "La crisi è anche nostra, non solo a destra"
"Sogno un Pd che abbia l'ambizione di governare il Paese e di governare l'Italia da solo", perché "la linea la dobbiamo dare noi". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, nel suo intervento all'assemblea nazionale del Pd. "La crisi - ha spiegato Renzi - non è crisi del modello della destra, ma riguarda tutti noi. In questi 20 anni abbiamo governato anche noi, se non siamo in grado di interpretare il cambiamento è un nostro problema".
"Il Pd sarà in grado di vincere solo se sarà in grado di dire parole nuove e che profumano di speranza e se sarà in grado di collegare le parole che dice ai fatti. In questi venti anni c'è stata totale lontananza tra quello che abbiamo detto alle elezioni e quello che abbiamo fatto. Ci vuole la coerenza e il coraggio della politica", ha detto Renzi.
"Lo sforamento deficit-Pil non è colpa dell'instabilità politica" - Renzi si è rivolto direttamente al premier, Enrico Letta. "Sostenere, sullo sforamento del deficit-Pil, che è un problema che deriva dall'instabilità politica, è ingiusto. E' antipolitica". "Se si è sforato", ha sottolineato, anche se di uno 0,1, "o si ha il coraggio di dire che quei parametri vanno rivisti" o "si rientra con l'Imu" o con altre politiche. "A Enrico" Letta, ha quindi aggiunto, va "il nostro appoggio totale, condiviso" e il chiarimento che al congresso del Pd "parliamo dell'Italia dei prossimi venti anni, non del governo Letta-Alfano".
"Non siamo più il partito dei lavoratori" - Il primo cittadino di Firenze ha poi parlato della sua candidatura alla segreteria. "Inizierò un percorso per abbattere dei tabù, anche i nostri. Se abbiamo il coraggio di fare un dibattito serio, ci sono dei tabù che vanno abbattuti. Continuiamo a definirci partito dei lavoratori, ma i lavoratori non votano più o non per noi". Analizziamo la sconfitta elettorale o "dobbiamo far finta che non ci sia stato niente nel nostro passato?", ha chiesto. Poi, su un'eventuale sconfitta, la promessa: "Se dovesse succedere, sarei in prima fila, accanto a Gianni" Cuperlo.
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