metafore rischiose

Renzi contrae il virus tipico del Pd

Il sindaco di Firenze commette la stessa spavalderia verbale di Bersani

© Tgcom24

E ora anche Renzi ci cade sulla metafora. Il cantoniere sostituisce il giaguaro. “ Se si va al voto li asfaltiamo” non è tanto diverso da quel “smacchiamo il giaguaro” su cui tanto ironizzava al tempo delle primarie.

Evidentemente c’è un virus che si aggira nel Partito democratico. Un virus che colpisce chiunque si avvicini alla segreteria. Questo virus ha due sintomi ben riconoscibili. Produce un potente sentimento antiberlusconiano e una irresistibile attrazione per sentenze e manette

In venti anni non è stato trovata alcuna cura e quindi il morbo ha colpito anche Renzi. Ci eravamo illusi che il sindaco di Firenze avesse sviluppato gli anticorpi alla malattia. Ascoltandolo, fino a poche settimane fa, ci eravamo illusi che fosse immune. 

Renzi aveva definito Berlusconi un avversario da battere nelle urne, non un nemico. Si era persino spinto ad Arcore rivendicando l’utilità di una seria collaborazione istituzionale tra un sindaco e l’allora Premier. Aveva preso in giro il suo segretario Bersani per quella ossessione di smacchiare il giaguaro. 

Avevamo sperato che l’epidemia giustizialista e anti cavaliere che da due decenni imperversa nel centro-sinistra fosse finita. Purtroppo non è così. E’ bastata la candidatura al congresso, sostenuta da coloro che solo pochi mesi fa voleva rottamare, e il maligno morbo si è impossessato anche di Renzi. 

Ora che, forse, toccherà davvero a lui candidarsi alla guida del paese meglio non affrontare il cavaliere. Meglio espellerlo dal parlamento e dalla vita politica grazie a una sentenza. E subito, senza che possa difendersi. 

Ora non resta che seguire il decorso della malattia: fino ad ora sempre lo stesso. Il virus vince…ed uccide il Pd