I barconi degli immigrati abbandonati in mare, proprio come la Concordia. Succede in Calabria dove le imbarcazioni usate dai disperati delle parti più povere dell'Africa e del vicino Oriente per sfuggire a guerre e miseria e cercare una nuova speranza nel nostro Paese, finito il loro compito, restano adagiate per mesi sulla battigia, in balia del mare e degli agenti atmosferici. Le operazioni di rimozione, infatti, sono lunghe e costose.
Niente in confronto alla Concordia, ma per rimuovere questi barconi, di solito vecchi pescherecci di 20-25 metri, occorrono 30-40mila euro ed almeno un anno per l'indizione della gara d'appalto e lo smaltimento vero e proprio. Ad oggi, nella Locride, una delle mete preferite dai mercanti di esseri umani per i loro traffici, se ne vedono tre di questirelitti. Uno a Casignana è lì da oltre sei mesi. Altri due, più recenti, si trovato nella periferia di Locri ed a Monasterace. In quest'ultimo caso il barcone è adagiato su un fianco, proprio come la Concordia.
La permanenza a riva, tra l'altro, espone i relitti alle mareggiate e già più volte, in passato, si è verificato il caso di imbarcazioni fatte a pezzi dagli agenti atmosferici, condispersione nell'ambiente di carburante e residui vari. Il tutto in zone a vocazione turistica.Dopo l'arrivo, queste imbarcazioni vengono poste sotto sequestro dalla magistratura, solitamente per pochi giorni, poi passano sotto la competenza dell'Agenzia delle Dogane cheprovvede ad indire la gara d'appalto. Per l'espletamento delle pratiche passa mediamente un anno a cui va aggiunto il tempo delle operazioni di rimozione in senso stretto.