Inchiodato da una testimonianza oculare che non gli dà scampo. Giovanni De Luise, incensurato napoletano nato nel 1981, viene condannato per l'uccisione di Massimo Marino, avvenuta l'11 dicembre del 2004 nel corso della Faida di Scampia. Alcuni giorni dopo De Luise entra in carcere, dove dovrebbe scontare 22 anni per omicidio; lui professa la propria innocenza, un testimone però lo scambia per il vero killer.
Dopo vari tira e molla giudiziari, la svolta. Il vero colpevole dell'uccisione di Marino congiunto di un membro del clan degli Scissionisti, ammette le sue azioni. Gennaro Puzzella crede che il suo clan possa scaricarlo, allora si pente e confessa: "Ho ucciso io Marino, De Luise è innocente". De Luise è libero, ma nel frattempo la somiglianza con il pentito gli è costata 8 anni di prigione.