Letta: "Se il governo cade l'Imu andrà pagata e la Legge di stabilità la scriverà Bruxelles
Il premier però assicura: "Ce la possiamo fare. Ripartiamo dal Sud". E dice poi di essere tranquillo sul voto di mercoledì in Giunta: "Non ci saranno conseguenze sull'esecutivo"
Prima, dalla Fiera del Levante a Bari, Enrico Letta auspica la soluzione della questione meridionale e assicura: "Il Paese può farcela". Ma poi, alla festa Udc a Chianciano, avverte: "Se il governo cade gli italiani dovranno pagare l'Imu e la legge di stabilità per noi la scriveranno a Bruxelles". Sottolineando l'importanza della stabilità, dice però di non vedere problemi sul nodo Berlusconi, su cui si vota mercoledì: non vedo conseguenze sul governo.
"La questione Meridione non è mai stata risolta", dice il presidente del Consiglio, ma aggiunge anche che "il Sud sarà la nuova marcia del Paese", sottolineando che tra le priorità del governo, a proposito del Mezzogiorno, ma più in generale dell'Italia, ci sono il diritto allo studio e la lotta alla disoccupazione.
"Ce la possiamo fare" - Ancora a proposito del Mezzogiorno, ma più in generale anche del Paese, il premier ha detto che "l'unica strada per uscire dall'impasse è quella di togliere la testa da sotto la sabbia, liberarci dalla sindrome dello struzzo: ce la possiamo fare, oggi più che mai, a patto che usciamo dagli alibi e che la colpa èsempre di altri".
"L'Italia è in bilico e ho preferito fare un ragionamento con spigoli e asprezze", ma penso che "per farcela si debba partire dal Sud", perché "pensare che l'Italia si salvi a scapito del Sud è una strategia che combatto con tutte le mie forze".
"Cultura e turismo rappresentano uno dei grandi 'obiettivi Paese' che vogliamo portare avanti con determinazione", ha sottolineato, precisando appunto che il primo divario da colmare fra Nord e Sud è quello della scuola.
Tra Ue e provvidenza - Poi una stoccata all'Unione Europea ("La Legge di stabilità la scriviamo noi, non viene più scritta in Europa perché siamo usciti dalla procedura per deficit eccessivo") e ad un certo modo di fare politica ("Per farcela serve la serietà di dire che non occorrono annunci shock, ricette miracolistiche e soprattutto uomini della provvidenza").
"Io parlo di fatti" - Elencando poi i risultati raggiunti dal governo e rispondendo alle critiche rivolte all'esecutivo, Letta ha replicato: "Questi sono fatti non annunci, sono fatti: lo dico a tutti quelli che raccontano altre storie".
"Ilva, la linea è quella giusta" - Ha poi affrontato il nodo Ilva dicendo che "lunedì mattina avremo riunione per cercare una soluzione in linea con quanto fatto", perché "il commissariamento ha evitato che quello che è successo mettesse in ginocchio Taranto". Letta ha poi definito "kafkiana" la vicenda dell'acciaieria di Taranto e ribadito l'intenzione di salvaguardare la "salute delle persone e la tutela dei lavoratori".
"Il governo? Regge" Letta ha inoltre manifestato ottimismo, mostrando il pollice all'insù ai giornalisti che gli chiedevano se il governo reggerà. E ha poi lasciato la Fiera del Levante senza rispondere alle domande dei cronisti, appena conclusa la cerimonia di inaugurazione della 77/ma edizione della Campionaria.
"Se il governo cade l'Imu dovrà essere pagata" - Intervenendo alla festa dell'Udc a Chianciano, il premier avverte: "Se il governo cade, i decreti sull'Imu non verranno convertiti e quindi i cittadini dovranno pagare l'Imu". E ancora: "Noi non possiamo più permetterci giochi politici e l'instabilità basata sui giochi politici. I costi dei giochi politici minano la ripresa". Poi riprende: "C'è un legame diretto con la stabilità politica. Abbiamo la possibilità di far scendere i nostri tassi di interesse fino al 4% che vorrebbe dire una spinta all'economia e alle imprese e agli investimenti".
Mette in guardia poi dai rischi sull'economia e dice: "Non ho dubbi che se il governo cade la legge di stabilità la scrivono a Bruxelles. Per un motivo molto semplice, che abbiamo la stessa moneta" degli altri Paesi Ue. Ma ribadisce: "Non è che faremo di tutto per rispettare il tetto del deficit, lo rispetteremo e basta", sottolineando che "credibilità e affidabilità sono essenziali per il governo".
"Pd, non ho nessun candidato" - Interpellato sul Congresso del Pd, Letta ha detto: "Non sosterrò nessun candidato. E' meglio per tutti se io mi concentro sul lavoro del governo". E, a proposito delle dichiarazioni di Renzi, che lo definito "un uomo attaccato alla sedia", ha replicato: "Quelle parole non mi hanno offeso. Tutti i problemi tirati fuori dalla stampa non esistono. E non esiste un problema che si chiama Matteo Renzi".
"Voto su decadenza? Non vedo problemi" - Letta si dice invece tranquillo sul voto previsto mercoledì alla Giunta per le immunità in Senato sulla decadenza di Berlusconi, assicurando di essere certo che non ci saranno conseguenze per l'esecutivo. "Sono assolutamente convinto - dichiara - che mercoledì, quando la Giunta dovrà votare, non capiterà nulla che metterà in crisi il governo".
"Interverremo sul cuneo" - Letta promette poi che, con la Legge di stabilità, ci sarà un "taglio del costo del lavoro con un intervento sul cuneo fiscale per far ripartire consumi e economia". Questo qualora il governo resti in sella.
"Senza stabilità non ce la caviamo" - Tornando però a sottolineare l'importanza della stabilità politica, dichiara: "Dal tema stabilità e instabilità dipende tutto. Se non c'è la stabilitè, noi non ce la caviamo e non c'è alcuna possibilità di farcela. Non me ne frega niente delle prese in giro".
E conclude: "Io penso che nessuno si prenderà la responsabilità di mandare all'aria il governo perché è una responsabilità troppo grossa e poi va spiegata agli italiani: bisogna spiegargli perché non si faranno tutte queste cose".
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