La "cucina del conflitto"

A Pittsburgh si va a tavola con il nemico

Un fast-food serve solo piatti dei paesi con cui l’America è in conflitto

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"Conflict Kitchen", la cucina del conflitto. A Pittsburgh, in Pennsylvania, un fast-food serve unicamente piatti dei paesi con cui l’America è in conflitto. L'idea, nata dalle menti di John Peña, Jon Rubin e Dawn Weleski, è quella di servire ogni quattro mesi un cibo tipico del paese scelto.

Ai piatti, come fosse un "contorno", viene aggiunto un foglio informativo su cui vengono date notizie sulla situazione politica, economica e sociale dello stato. La rotazione del menù è, quindi, anche l’occasione per approfondire la cultura del paese in "guerra" con gli Stati Uniti. Il progetto prevede, inoltre, seminari, incontri e dibattiti con i clienti.

Un esempio? Quando si parlava di Iran, tra i tavoli si poteva gustare il celebre kubideh, una grigliata di carne speziata con cipolle, menta e basilico. Il ristorante era stato quindi ribattezzato "Kubideh Kitchen", modificando anche l'insegna.