Esposito, il Csm apre un'istruttoria sul caso No all'acquisizione del testo del colloquio
Minacce di morte contro il vicepresidente del Consiglio superiore, Michele Vietti
Il Csm ha aperto un'istruttoria sul caso del giudice Antonio Esposito, che ha rilasciato un'intervista pochi giorni dopo la camera di consiglio della Cassazione sul processo Mediaset. Ad avviarla è stata la prima commissione del Consiglio superiore della magistratura, a cui spetta la competenza sui trasferimenti d'ufficio.
No all'acquisizione del testo del colloquio - La prima commissione non ha accolto la proposta del relatore, Mariano Sciacca, di immediata acquisizione della trascrizione della registrazione del colloquio telefonico tra il giudice Esposito e il giornalista de Il Mattino. Si è comunque "riservata ogni ulteriore valutazione all'esito delle informazioni richieste", come si apprende da una nota firmata dal presidente, Annibale Marini.
Minacce di morte al vicepresidente Vietti - E intanto una lettera con minacce di morte è pervenuta al vicepresidente del Csm stesso, Michele Vietti. Nel testo c'è la frase "A morte". Il documento è stato scritto al computer ed è già stata presentata denuncia al riguardo. Sono in corso verifiche sulla missiva e sulla presenza di impronte digitali.
Solidarietà "per la vile intimidazione" è stata espressa a Vietti da parte del ministro per la Pubbilca amministrazione Gianpiero D'Alia, il quale ha detto che "il suo autorevole impegno a servizio delle istituzioni non si fermerà certamente di fronte a chi pensa di condizionare la vita dello Stato con il ricorso alla minaccia violenta".
Il responsabile Giustizia del Partito democratico, Danilo Leva, esprime "solidarietà" dicendo che si tratta di "episodi gravi che minano la tenuta delle istituzioni e, come tali, non vanno sottovalutati". Leva invita poi "gli inquirenti ad accertare al più presto i contorni di tale gesto intimidatorio per chiarirne la matrice".
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