PER PECULATO E CORRUZIONE

Taormina, arrestato l'avvocato del comune: rubava i soldi delle bollette dell'acqua

Durante le perquisizioni nell'abitazione dell'ex dirigente comunale, è stato trovato e sequestrato un "pizzino" che lo incastrerebbe

© tgcom24

Un avvocato di Taormina, Francesco La Face, incaricato dall'amministrazione comunale di riscuotere dagli utenti morosi le somme dovute per la fornitura dell'acqua, è stato arrestato dai finanzieri del comando provinciale di Messina. E' accusato di peculato e corruzione con un ex dirigente comunale a cui è stato notificato il divieto di dimora. I due si sarebbero appropriati di oltre un milione di euro che gli utenti morosi hanno versato negli anni.

Le indagini hanno consentito di accertare che l'avvocato Francesco La Face, incaricato dall'amministrazione comunale di riscuotere le somme dovute per la fornitura dell'acqua nei confronti degli utenti morosi, insieme al responsabile dell'Area Servizi Generali e dell'Ufficio Riscossione del Servizio acquedotto del Comune di Taormina Giovanni Coco, invece di versare nelle casse comunali gli importi riscossi se ne appropriavano.

Durante le perquisizioni nell'abitazione dell'ex dirigente comunale, è stato trovato e sequestrato un "pizzino", rappresentativo della giustificazione concordata tra i due per creare una giustificazione - ovviamente solo apparente - alla tangente ricevuta.

Il legale, grazie alla complicità del responsabile dell'ufficio idrico, che inseriva nel sistema informatico comunale "AcqueWin" - da qui il nome dell'operazione - dati falsi, negoziava direttamente sul suo conto corrente personale gli assegni degli utenti morosi (comportamento definito dallo stesso gip "inquietante"), o si faceva pagare "in contanti", a fronte di uno sconto all'utente, per non lasciare traccia degliimporti ricevuti.