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Omicidio dopo lite, speranze per donna e feto

I medici hanno sospeso la sedazione della donna per 30 minuti. La reazione è stata positiva. La 25enne ferita da un ex vigilante che ha ucciso il padre

Ansa

Si accende una piccola speranza per Carolina Sepe, la ragazza avellinese incinta e ferita con un colpo di pistola al capo durante un litigio nel quale è stato ucciso il padre, e per il feto che porta in grembo. Martedì è stata sospesa per mezz'ora la sedazione della 25enne che, pur restando in condizioni gravissime, ha reagito con piccoli movimenti. A renderlo noto è il primario di Neurochirurgia del Cardarelli di Napoli, Michele Carandente.

Nei giorni scorsi Carolina era stata sottoposta ad un delicatissimo intervento di decompressione oste-durale e rimozione di frammenti ossei e schegge di proiettile. "Nelle ultime ore - spiega il primario - abbiamo sospeso per 30 minuti i farmaci che la tengono sotto sedazione e abbiamo constatato che tende a respirare autonomamente e a fare dei piccoli movimenti. Dopo l'intervento avevamo notato che stava reagendo leggermente meglio alle cure. Questo nuovo elemento ci fa ulteriormente ben sperare, significa che l'attività cerebrale non è completamente compromessa. Le sue condizioni restano però estremamente gravi e per avere indicazioni più precise bisognerà aspettare almeno sette, otto giorni quando si potrà avere qualche certezza in più sul fatto che l'edema cerebrale si sia ridotto".

"Dalla sopravvivenza della giovane - conclude Carandente - dipenderà ovviamente anche la sopravvivenza del feto".

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