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Pd, Violante: "Mai proposto lodo Berlusconi"

L'ex presidente della Camera ha spiegato la sua posizione nella sede del Pd a Torino a chi gli chiedeva chiarimenti. "Nessuno dice che non deve decadere"

Ansa

"Non ho mai proposto lodi o salvacondotti. Ho detto che Berlusconi ha il diritto di difendersi. E noi dobbiamo rispettare questo diritto". Lo ha ribadito Luciano Violante in un incontro organizzato nella sede del Pd a Torino. Nel meeting, Violante ha spiegato la sua tesi a una platea di parlamentari, esponenti politici locali e militanti del partito, che chiedevano chiarimenti sulla sua posizione nei riguardi del leader del Pdl.

"Nessuno ha detto che Berlusconi non deve decadere. Discutiamo però sul metodo", ha aggiunto Violante nel suo intervento nella sede del Pd a Torino, dove l'ex presidente della Camera ha ripreso la parola per replicare a coloro contrari alla sua proposta sul caso Berlusconi.

Bindi: Berlusconi si dimetta - "Berlusconi è davvero in difficoltà per pensare di andare avanti. In Giunta faremo tutti gli approfondimenti necessari ma non perderemo tempo. La "Severino" è applicabile perché è costituzionale e comunque è in arrivo la rimodulazione delle pene accessorie da parte della Corte d'Appello (non dimentichiamo il processo Ruby e su compravendita Senatori). Non vedo via d'uscita per lui. Dovrebbe dimettersi. E poi forse il Capo dello Stato potrà analizzare meglio una richiesta di clemenza''. Cosi' Rosy Bindi del Pd. Rosy Bindi è intervenuta nel dibattito ''Silvio c'è. Anzi no'', svoltosi questa mattina a Camigliatello Silano, in occasione della III edizione del premio ''Stelle del Sud'' organizzato dall'associazione culturale Assud.

Brunetta: si evitino pregiudizi politici - Se il Pd "voterà per la decadenza senza ascoltare il relatore, senza ascoltare le memorie difensive, senza ascoltare nessuno, perché tanto loro hanno già deciso", è chiaro che si tratterebbe di un "pregiudizio politico". Lo afferma Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, ai microfoni di TgCom24. "Io non dico che la decisione debba essere politica, dico che si devono guardare le carte. Io credo che la legge Severino sia una cattiva legge, credo che ci possa essere un giudice a Berlino, che possa essere o la Corte Costituzionale o addirittura il Consiglio per i diritti dell'uomo in Europa, la Cedu, e credo che si debbano assolutamente percorrere tutte le strade di garanzia, garantiste, per il senatore Berlusconi. In caso contrario, evidentemente si tratterebbe solo di un pregiudizio politico, a cui ovviamente si da' una risposta politica. E sarebbe allora il Partito democratico - conclude - a rompere la coalizione di governo".

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