La fiction "Baciamo le mani" apre la nuova stagione di Canale 5, 8 puntate in onda da lunedì 2 settembre. Con due regine della fiction, Virna Lisi e Sabrina Ferilli, che tornano a lavorare insieme dopo "Le ali della vita". "Come ci siamo trovate a lavorare dopo 13 anni insieme? Beh, diciamo che io ho 10 anni di più..", risponde la Lisi all'Ansa. "E io 10 di meno", scherza la Ferilli. "A cocca, che solo io me faccio vecchia?", ribatte Virna.
"Virna Lisi non ha certo bisogno di presentazioni, ma avere una professionista, un'interprete del suo calibro, in un mondo come quello della tv dove tutto va sempre più veloce, è una garanzia per la riuscita di un prodotto", esordisce Sabrina. "Grazie tesoro. E' vero, oggi, diciamolo, ci sono certi attori che vengono presi per il loro aspetto e poi sono doppiati", replica Virna. La serie, ambientata agli inizi degli Anni 60 tra la Sicilia e l'America, racconta la storia di Ida (Ferilli) e Agnese (Lisi), due donne coraggiose, che, in modi diversi, cercano di contrapporsi al potere mafioso. Diretta da Eros Puglielli, la fiction è realizzata dalla Ares Film di Alberto Tarallo. "Il mio - racconta Lisi - è un ruolo tosto, drammatico. Una donna con quattro figli nella New York degli anni 50, deve combattere contro la mafia che prima le ammazza il marito, poi si prende i suoi figli. E lei lotta come una tigre per proteggere la sua famiglia. All'inizio è molto diffidente verso Ida (Ferilli), non le piace... poi si alleeranno". "Baciamo le mani apre la grande nuova stagione di Canale 5 - racconta il direttore dell'ammiraglia Mediaset Giancarlo Scheri - è uno dei grandi eventi d'autunno che ritorna con una programmazione ricca tra fiction, intrattenimento e informazione. Per questa serie sono stati impiegati grandi mezzi, volevamo un prodotto ad altissimo livello, con due grandissime interpreti". "Tengo particolarmente - racconta Antonino Antonucci Ferrara, direttore fiction Mediaset - a 'Baciamo le mani', perché rappresenta un volto speciale delle donne, la loro amicizia, la loro forza, il loro modo di dire no al machismo violento della mafia. Assume un significato importante oggi, quando purtroppo il problema del femminicidio rimane una pagina dolorosa e vergognosa".