MOTIVAZIONI SENTENZA

Garofalo, "piano per distruggerla"

Giudici: ignote modalità dell'omicidio

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Lea Garofalo, la testimone di giustizia calabrese uccisa a Milano, il cui corpo fu bruciato in un magazzino a Monza, doveva essere cancellata "dalla faccia della terra, non solo uccidendola, ma anche disperdendone ogni traccia materiale", secondo il piano di Carlo Cosco. I giudici della Corte d'Assise d'Appello di Milano lo scrivono nelle motivazioni della sentenza di ergastolo per Cosco, precisando che resta ignoto come l'omicidio sia stato eseguito.