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Inps: solo il 21,7% dei dipendenti privati lavora al Sud e nelle Isole

Sul territorio nazionale cresce la quota di chi è precario e ha un lavoro discontinuo. I contratti a tempo indeterminato rappresentano ancora il 73%

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Su 13,1 milioni di dipendenti privati non agricoli, solo il 21,7% (pari a poco più di 2,84 milioni) lavora nelle regioni del Sud e nelle Isole. E' quanto emerge dall'Osservatorio dell'Inps sul lavoro dipendente riferito al 2018. Pur essendo aumentato il numero dei dipendenti nell'area di circa 46mila unità (+1,65%), la percentuale rispetto al totale dei dipendenti italiani è scesa lievemente rispetto al 2017, quando era al 21,9%. Cresce, poi, in Italia la quota di chi è precario e ha un lavoro discontinuo. I contratti a tempo indeterminato rappresentano ancora il 73%

Dipendenti pubblici e privati - Guardando ai dati Inps, emerge che tra i dipendenti privati nel 2018 quasi un terzo dei lavoratori dipendenti (31,9%) lavora nelle regioni del Nord-ovest. Segue il Nord-est con il 23,8%, il Centro (21%), il Sud (16,4%) e le Isole (6,8%), solo lo 0,1% lavora all'estero. Le retribuzioni medie nel 2018 presentano valori più elevati al Nord: rispettivamente 25.154 euro nel Nord-ovest e 22.747 nel Nord-est con un forte divario rispetto alle ripartizioni del Mezzogiorno. Sempre tra i lavoratori privati, è prevalente la componente degli operai che con 8.729.609 lavoratori rappresenta il 55,6% del totale, contro il 36,6% degli impiegati, il 3,8% degli apprendisti, il 3% dei quadri e lo 0,8% dei dirigenti. Inoltre, ancora nel 2018, la classe di età modale è quella tra i 45 e i 49 anni con 2.203.056 (14,2% sul totale), la classe tra i 40 e i 44 anni è di poco inferiore. Rispetto al genere, i lavoratori maschi rappresentano il 57,5% della distribuzione. La retribuzione media annua nel 2018, pari a 21.530 euro nel complesso, risulta molto differenziata sia per età sia per genere e, in media, è costantemente più alta per il genere maschile (24.759 euro contro 17.156 euro per le femmine).

Voltando lo sguardo sui lavoratori pubblici, l'Inps rileva che Il gruppo contrattuale più numeroso è quello della scuola con il 36,9% dei lavoratori, seguito dal servizio sanitario con il 19,1%, dalle amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) con il 16,8% e dalle Forze Armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco con il 14,5%. Amministrazioni locali, scuola e servizio sanitario sono anche gli unici gruppi contrattuali in cui nel 2018 si registra una variazione positiva rispetto al 2017, rispettivamente del 2,5%, del 2,2% e dello 0,7%.

I contratti di lavoro - Se il 73,5% dei lavoratori ha ancora un'occupazione a tempo indeterminato (tipologia in leggera crescita), è anche vero che rispetto all'anno precedente i contratti a tempo determinato sono aumentati del 6,6% e quelli stagionali del 7,3%. 

Non solo: sale anche la quantità di lavoratori cosiddetti intermittenti -sostanzialmente quelli discontinui- +15% e i lavoratori in somministrazione, +9.3%. Si tratta ancora una volta di dipendenti per la gran parte temporanei. 

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