Per la prima volta, cade un po’ del velo di segretezza che da sempre circonda l’Area 51. L’entusiasmo iniziale di ufologi e appassionati di cultura extraterrestre è però destinato a scemare, visto il contenuto del documento pubblicato dal governo americano. Finalmente è arrivata infatti l’ammissione che nella base del Nevada sono stati condotti esperimenti segreti, ma senza alcun riferimento a forme di vita aliena.
Nella giornata di giovedì il “National Security Archive” dell’università George Washington ha reso nota una documentazione di 400 pagine, richiesta otto anni fa tramite la “Freedom of Information Act”, ovvero la legge sulla libertà d’informazione, che impone alle amministrazioni pubbliche le norme per permettere a chiunque di sapere come opera il Governo federale. Il documento riguarda informazioni sullo sviluppo dell’U-2, l’aereo spia progettato dall’aviazione Usa nel 1955; un velivolo all’epoca innovativo e all’avanguardia, per questo coperto da un alone di mistero.
L’Area 51 divenne così il centro operativo e di sviluppo dell’U-2, la cui costruzione fu affidata alla Lockheed Martin. Il report pubblicato ora, denominato "Central Intelligence Agency and Overhead Reconnaissance: The U-2 and Oxcart Programs", rivela anche la disposizione di una parte del sito e la sua planimetria. La mappa ne mostra i contorni, compreso il Paradise Ranch, una struttura realizzata per ospitare i lavoratori.
Anche in questo caso quindi nessuna menzione a navicelle spaziali e autopsie del terzo tipo. La celebre base nel deserto sarebbe quindi “solo” un centro operativo di stampo militare e sperimentale; Jeffrey Richelson, studioso dei processi dell’Intelligence, ha commentato al Las Vegas Sun: “Questo segna la fine del segreto d'ufficio dell’Area 51”, augurandosi che i futuri progetti possano essere più “limpidi”.