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Germania: sale il PIl, ma permangono le difficoltà

La crescita del Pil nel terzo trimestre (+0,1%) batte le attese, ma l’indice PMI composito mostra ancora un quadro incerto

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Dopo la contrazione dello 0,2% registrata alla fine del secondo trimestre, nel terzo trimestre l’economia tedesca è cresciuta dello 0,1%, battendo le attese e sfiorando la recessione. È quanto stimato dall’Ufficio federale di statistica. Un risultato legato sia al rialzo che ha interessato l’export sia ai consumi privati.

Dopo la contrazione dello 0,2% registrata alla fine del secondo trimestre, nel terzo trimestre l’economia tedesca è cresciuta dello 0,1%, battendo le attese e sfiorando la recessione. È quanto stimato dall’Ufficio federale di statistica. Un risultato legato sia al rialzo che ha interessato l’export sia ai consumi privati.

Solo un mese fa le previsioni dei cinque principali istituti economici tedeschi – Diw, Iwh, Ifo, Ifw e Rwi – mostravano una crescita del Pil del 2019 dello 0,5%, tagliando le indicazioni precedenti, secondo la quale il Pil della Germania sarebbe dovuto crescere dello 0,8%. Riviste al ribasso anche le stime di crescita per il prossimo anno, dal +1,8% al +1,1%.

«Le ragioni del raffreddamento dell’economia – si leggeva nella nota di commento ai dati – si trovano principalmente nell’industria». «La produzione – spiegavano gli istituti – è in declino da metà anno in quanto la domanda, in particolare per i beni strumentali, si è ridotta nei principali mercati di sbocco. La recessione nel settore si sta gradualmente estendendo ai fornitori di servizi che si rivolgono alle aziende industriali».

Nonostante la “crisi estiva” e i rischi di ribasso economico siano attualmente elevati, precisava però l’analisi, non si vede all’orizzonte una crisi economica con una marcata sottoutilizzazione della capacità produttiva tedesca.

Le rilevazioni di IHS Markit – che ogni mese misura il sentiment degli industriali considerati dal campione – la Germania è rimasta l’unico paese dell’Eurozona che mostra un indice PMI composito (manifatturiero + servizi) in zona contrazione, registrando ad ottobre il secondo mese consecutivo di calo della produzione del settore privato.

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