Goletta Verde: il mare più pulito è in Sardegna
Al top anche la Toscana. Legambiente promuove solo due regioni: "Qui i depuratori funzionano"
La Sardegna eccelle nel panorama nazionale per il mare più pulito. A confermarlo è Goletta Verde di Legambiente, che ha presentato il bilancio dell'attività svolta questa estate. Secondo il monitoraggio, mentre nelle coste della penisola i campionamenti hanno registrato complessivamente 130 punti inquinati, uno ogni 57 km di costa, nell'isola l'indice è un punto inquinato ogni 435 km di costa. "Promossa" tra le regioni virtuose anche la Toscana.
Sardegna e Toscana al top - Le acque della Sardegna godono dunque di ottima salute: su 31 campionamenti effettuati da Goletta Verde solo quattro sono risultati "fortemente inquinati" in zone vicine a foci di alcuni fiumi. Bene anche la Toscana, anche se ci sono alcune criticità irrisolte che ogni anno si ripetono. I biologi dell'imbarcazione ambientalista, nell'effettuare 18 campionamenti, hanno infatto evidenziato 6 siti "fuorilegge", 4 dei quali fortemente inquinati dal punto di vista batteriologico.
Depuratori, "rimandate" le altre regioni - "In Saregna e in Toscana i depuratori funzionano - spiega Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde - nel resto d’Italia la situazione è di stallo". I risultati delle analisi di quest'anno mostrano anche che sono inquinati solo due punti nelle foci in Friuli Venezia Giulia (su 8 monitorati) e Molise (su 3 monitorati) e due punti nel Veneto (su 11 monitorati), di cui una spiaggia.
Peggiora lo stato di salute del nostro mare - A livello globale la storica campagna di Legambiente mette in luce che a livello globale lo stato di salute del nostro mare è peggiorato. Ad essere colpite nel 2013 sono soprattutto le coste di Campania, Lazio, Puglia e Calabria. Imputato numero uno è la "maladepurazione": 130 i campioni risultati inquinati dalla presenza di scarichi fognari non depurati sul totale delle 263 analisi microbiologiche effettuate dal laboratorio mobile di Goletta Verde. Un dato in aumento rispetto al 2012, quando era risultato inquinato un punto ogni 62 chilometri.
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