Il padre gesuita Paolo Dall'Oglio sarebbe morto. Lo riferisce un sito arabo, ma la Farnesina, interpellata a riguardo dall'agenzia Ansa, dichiara che "si tratta di un'indicazione che va presa con estrema cautela e che non trova al momento alcuna conferma". L'uccisione del religioso italiano, rapito il 29 luglio scorso, sarebbe avvenuta nel nord-est della Siria e sarebbe stata rivendicata da un gruppo militare vicino al presidente Assad.
La responsabile del Fronte nazionale siriano, un partito di sinistra che fa parte della Coalizione nazionale siriana delle opposizioni, ha scritto sulla sua pagina Facebook di avere avuto notizia che Padre Paolo è stato "giustiziato". "Con il massimo rammarico - ha scritto Lama Al Atasi, una politica di Homs nota in Siria - comunico di avere notizie confermate da una fonte ben conosciuta che Padre Paolo è stato giustiziato. Dio benedica la sua anima".
Il Vaticano non conferma - Il Vaticano non conferma la notizia della morte di padre Paolo Dall'Oglio. "Non abbiamo ancora nessuna informazione in merito", dice padre Ciro Benedettini, vicedirettore della sala stampa della Santa Sede. Il Vaticano monitora la situazione tramite i canali della Nunziatura di Damasco e della Curia generalizia dei Gesuiti.
Flebile speranza - Non c'è "alcuna conferma" delle voci che circolano su Padre Paolo Dall'Oglio, "nè in un senso nè nell'altro", ma le informazioni che arrivano da diversi canali sul terreno indicano che "c'è una speranza" che il religioso sia vivo. Lo ha detto all'Ansa il responsabile di una ong a Beirut in contatto con gli attivisti che hanno accompagnato il gesuita al suo ingresso in Siria.
Non solo. Salam Kawakibi, esponente dell'opposizione siriana all'estero e vicedirettore di Arab Reform Initiative, afferma perentoriamente che padre Dall'Oglio è vivo ed è tuttora "ospite" del gruppo dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante. Le sue informazioni ''risalgono a poche ore fa'' e gli sono state fornite da una persona ''attendibile'' di ''gruppi rivoluzionari'' di Raqqa.