Incidenti auto: le strade italiane più pericolose nel report Aci
La maggior densità di sinistri si registra sulle autostrade urbane. Per le extraurbane il triste primato va alla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga
Settantasei incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 6 in autostrada e 18 su strade extraurbane: è quanto emerge dallo studio dell'Aci "Localizzazione degli incidenti stradali 2018". La maggior densità di sinistri si registra sulle autostrade urbane: l'A24, il Raccordo di Reggio Calabria e la Tangenziale Nord di Milano. Per le extraurbane il triste primato va alla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga.
Maggior densità di sinistri sulle autostrade urbane Le autostrade urbane risultano quelle con la maggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi. Infatti la penetrazione urbana della A24 (12,9 incidenti/km), il Raccordo di Reggio Calabria (12,5 incidenti/km) e la Tangenziale Nord di Milano (nel tratto in provincia di Monza 10,3 incidenti/km) sono le strade sulle quali si verificano più incidenti, mentre per la rete autostradale la media nazionale è di 1,3 incidenti/km.
Triste primato per la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga Per le strade extraurbane, dove la media nazionale è di 0,6 incidenti/km, il triste primato spetta alla Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nei tratti in provincia di Monza e della Brianza (9,8 incidenti/km) e in provincia di Milano (7,6 incidenti/km) e alla SS131 dir - Carlo Felice in provincia di Cagliari (8,6 incidenti/km). Sulle strade extraurbane gli utenti vulnerabili rappresentano una quota assai elevata dei decessi, anche se in diminuzione rispetto allo scorso anno: il 31% (1 morto su 3) è ciclista, "dueruotista" o pedone. Nel 20,6% dei casi è deceduto un motociclista (277), nel 10,2% un pedone (137) e nel 3% un ciclista (39).
Venerdì è il giorno nero In autostrada i veicoli per il trasporto delle merci sono coinvolti nel 31% degli incidenti. Il venerdì è il giorno in cui si verificano più incidenti (il 15,4%), dalle 18 alle 20 le ore più critiche, giugno e luglio i mesi con la maggiore incidentalità. Prendendo come riferimento l'anno 2010, gli incidenti sono diminuiti del 19,4%, i morti del 18,2%. Rispetto al 2017, invece, gli incidenti sono aumentati dell'1,5% (554 in più) e i decessi diminuiti dell'1,6% (22 in meno).
Nel 2018 ci sono stati 37.228 incidenti Dal report dell'Aci che analizza i 37.228 incidenti (1.166 mortali) avvenuti su circa 55mila chilometri di strade della rete viaria principale del Belpaese si evince che nel 2018 in autostrada è stabile il numero di incidenti, ma aumenta il numero di morti (a causa dell'incidente del ponte Morandi). Sulle strade extraurbane aumentano gli incidenti ma rimane sostanzialmente stabile il numero di morti (+4% e -0,7%), nei centri abitati diminuiscono sia incidenti che morti (-2,7% e -4,2%), soprattutto nei piccoli centri attraversati da strade extraurbane.
Più vittime tra ciclisti e "dueruotisti"Rispetto al totale dei morti per modalità di trasporto, i pedoni sono il 22,4%, i ciclisti il 17,8% e "dueruotisti" il 34,8%. I veicoli a due ruote (biciclette comprese), sono coinvolti nel 22% degli incidenti stradali. L'indice di mortalità delle due ruote (motocicli e biciclette) è molto più elevato di quello delle quattro ruote: più di 3,6 morti ogni 100 mezzi coinvolti in incidente, rispetto all'1,3 delle auto.
Al vertice delle tratte più pericolose per le due ruote, la SS 001 Aurelia in Liguria, il Grande Raccordo Anulare di Roma, la SS 145 Sorrentina in provincia di Napoli, la SS 249 Gardesana Orientale in provincia di Verona, la SS 114 orientale Sicula in provincia di Messina. Rispetto al 2018, nel complesso, le strade nelle quali gli incidenti sono diminuiti in modo consistente: SS 7 quater Domiziana, SS 69 di Val d'Arno, SS 325 di Val di Setta e Val di Bisenzio, SS 222 Chiantigiana, SS 229 del Lago d'Orta, SS 513 di Val d'Enza ed il Raccordo Tangenziale Nord Città di Bologna (Casalecchio-Aeroporto-San Lazzaro).
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