Il Governo a caccia di risorse punta i suoi occhi sulla situazione del Pubblico Impiego: ed è pronto a varare un piano che prevede il taglio di circa 200mila dipendenti. Una percentuale importante, considerando l'organico complessivo di 3 milioni di addetti. Nessun licenziamento, nell'idea dell'esecutivo, ma un forte impatto di pensionamenti anticipati per gli over 57. L'obiettivo è quello di risparmiare circa 2 miliardi di euro.
Risorse che, nell'idea base dei ministri Giovannini e D'Alia, andrebbero poi destinate a premi e incentivi per la produttività. Una manovra che, di fatto, andrebbe in controtendenza rispetto alla recente riforma pensionistica varata dalla Fornero e dal precedente governo e che, tuttavia, sarebbe tutta da verificare con i sindacati di categoria, già scottati dal blocco di contratti e retribuzioni. Il punto d'incontro, forse, potrebbe essere quello di una promessa di ulteriori tagli più legati a superpensioni, consulenze e sprechi: che, specie secondo il leader della Cisl Bonanni, rappresentano il vero, grande problema della Pubblica Amministrazione.