Diciotto delle 19 ambasciate statunitensi chiuse nei giorni scorsi per un allarme attentati globale riapriranno la prossima settimana. Il Dipartimento di Stato Usa ha annunciato che resterà invece chiusa quella a Sanaa, nello Yemen. Resterà chiuso anche il consolato nella città pakistana di Lahore, il cui personale è stato evacuato venerdì in seguito a "minacce".
L'annuncio del Dipartimento di Stato arriva dopo la conferenza stampa del presidente americano Barack Obama che, difendendo le misure anti terrorismo prese dagli Stati Uniti, ribadisce: il nucleo centrale di Al Qaeda, quello che ha compiuto gli attacchi dell'11 settembre, è stato decimato ed è debole. Ma - avverte Obama - le organizzazioni regionali, come Al Qaeda nella penisola araba, sono una minaccia.
A far scattare l'allerta a tutto campo negli ultimi giorni - secondo quanto riportato dal Wall Street Journal - era stato il braccio di Al Qaeda nella penisola araba, Nasser al-Whaychi e non, come inizialmente si riteneva, il capo della rete estremista Ayman al-Zawahiri, che si sarebbe limitato ad approvare l'operazione. Un dettaglio di particolare rilievo che mostra l'ascesa di Al Qaeda nella penisola araba.