Pd, Matteo Renzi lancia la sua sfida
"Dobbiamo inventarci partito diverso", dice il sindaco di Firenze intervenendo a una festa del partito nel Modenese. Renzi parla anche della condanna di Berlusconi: "Le sentenze si rispettano"
"Adesso tocca a noi". Lo ha ribadito il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, alla festa del Pd a Bosco Albergati. "Abbiamo bisogno del partito - ha affermato -, ma la vecchia tessera non basta più, in un mondo che cambia velocemente, abbiamo bisogno di inventarci un partito diverso che non si basa solo su tessera e appartenenza". "Non basta una pagina Facebook - ha spiegato -, non bisogna perdere il gusto dell'abbraccio e della stretta di mano".
"Oggi più che mai c'è bisogno di un Pd che non stia insieme solo perché di là c'è una minaccia. Alcuni dirigenti del Pd hanno detto che dobbiamo aspettare di vedere cosa fa Berlusconi: sono vent'anni che facciamo tutto aspettando Berlusconi, almeno il congresso del Pd possiamo farlo senza di lui?", ha chiesto ironicamente Renzi.
"Delusione Grillo" - "Grillo è il principale sponsor delle grandi intese. Lui le vuole, ha paura di far cambiare le cose. Chi ha più paura delle elezioni sono i deputati del movimento 5 stelle". "Quello che ha preso meno voti alle nostre primarie, il compagno Bruno Tabacci - ha continuato - ha preso più voti di tutti i candidati eletti alle parlamentarie del Movimento. Il Pd non deve avere paura, deve giocare all'attacco. Non deve vivere di fantasmi", così Renzi ricordando che Grillo è stata "una delusione pazzesca".
"Fissiamo la date delle primarie" - "Dico a Epifani: non passiamo il tempo a occuparci di come cambiare le regole delle primarie, parliamo dell'Italia e dei suoi problemi. Fissiamo questa benedetta data del congresso, credo che non ci sia motivo per cambiarle, ma se vogliono le cambino. L'importante - ha sottolineato il primo cittadino - è tornare a dare speranza all'Italia".
"Non farò la foglia di fico" - "Non è importante cosa faccio io, ma cosa facciamo noi: qualcuno mi ha detto mettiti in un angolino, poi alle elezioni ti candidiamo e prendiamo i voti. Se facciamo questo giochino i voti non li prendiamo: perché io non posso fare la foglia di fico di questo meccanismo".
Il programma: le cinque E - P"In Italia dobbiamo ripartire dalle cinque E: educazione (dagli asili nido all'università), energia (perché ai nostri imprenditori dovremo fare un monumento), equità (chiedere un contributo a chi ha le pensioni d'oro è un atto di giustizia), Europa (dobbiamo smettere di guadare all'Europa come il nostro grande problema) e poi la e di entusiasmo: Pd deve essere orgoglioso e coraggioso, noi siamo stati insieme soprattutto perché di là c'era Berlusconi". Matteo Renzi ha sintetizzato così il programma delle cose da fare per l'Italia.
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