GESTO DISPERATO

Lando Buzzanca tenta il suicidio: non è grave Ma il fratello smentisce: "Un colpo di calore"

Secondo la prima versione circolata sui media l'attore si sarebbe tagliato le vene dopo il rifiuto di una scrittura da lui proposta. Salvo Buzzanca: "Non so come sia venuta fuori questa storia"

© Ufficio Stampa Mediaset

L'attore Lando Buzzanca è stato ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale Santo Spirito di Roma. Avrebbe tentato il suicidio tagliandosi le vene dei polsi: le sue condizioni comunque non sono gravi. L'attore avrebbe anche lasciato una lettera in cui spiega i motivi del gesto, dovuti al rifiuto di una scrittura da lui proposta. Il fratello dell'attore però smentisce e parla di "colpo di calore", versione confermata anche dal figlio dell'attore.

A chiedere i soccorsi, alle prime luci dell'alba, è stata una persona che si trovava con Buzzanca, che compie 78 anni il 24 agosto, nella sua casa della Capitale.

Il fratello: "Nessun tentativo di suicidio" - Si tinge però di giallo la vicenda drammatica dell'attore siciliano. Salvo Buzzanca, fratello di Lando, smentisce infatti la prima versione circolata. "Nessun suicidio - afferma -, un forte colpo di calore aggravato da stress da lavoro e dall'età. Lando non è il tipo che si suicida - ha continuato -. Stava lavorando in piena attività a Roma. Non so come sia venuta fuori neppure questa storia della lettera, di un suo scritto".

Il figlio: "Il vecchio leone è ancora in circolazione" - Anche il figlio di Lando Buzzanca, Massimiliano, racconta che la causa è stato lo stress accumulato in ambito lavorativo aggravato dal caldo di questi giorni. Massimiliano ha aggiunto: "Tranquilli e sereni tutti, il vecchio leone è ancora in circolazione". Nel ringraziare per i numerosi messaggi di solidarietà e vicinanza, Massimiliano tranquillizza amici e fan dell'attore direttamente dalla sua pagina Facebook.

Massimiliano scrive: "Se leggete il mio post di qualche giorno fa avrete notato che il mio "angusto" genitore era piuttosto "contrariato" perché gli hanno cambiato i copioni a pochi giorni dal ciak. Ora sommate 3 settimane di lavoro a Roma con 38 gradi di media, stress da memoria, incazzature varie, più 78 anni di età e il risultato è un crollo fisico che sfido chiunque non avere con questo caldo".

Il figlio aggiunge con tono ironico con l'intento di sdrammatizzare: "Poi, detto tra noi, la serietà di mio padre è tale che, ammesso e non concesso dovesse decidere un giorno di suicidarsi, prima finirebbe l'ultimo ciak dell'ultima scena e poi potrebbe farlo, ma solo e unicamente perché sente fortemente la mancanza della sua unica compagna di vita scomparsa quasi tre anni fa, non per un banale rifiuto, come hanno scritto".