Oltre il 55% delle aree costiere è stato trasformato irrimediabilmente dal cemento con il record negativo di Lazio e Abruzzo. Queste hanno perso addirittura il 63% del litorale. E' quanto emerge dal dossier di Legambiente "Salviamo le coste italiane" attraverso un lavoro di analisi e confronto delle foto satellitari.
Male Abruzzo e Lazio - Tra le regioni esaminate (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Molise, Sicilia e Veneto), la maglia nera va all'Abruzzo e al Lazio con il 63% di coste trasformate. Si salva solo un terzo dei paesaggi mentre tutto il resto è ormai occupato da palazzi, ville, alberghi, porti.
Male anche l'Emilia-Romagna (58,1%), la Sicilia (57,7%), le Marche (54,4%), la Campania (50,3%), il Molise (48,6%) e il Veneto (36%) dove l'urbanizzazione ha avuto come freno il delta del Po e il sistema lagunare. Nel complesso, la costa tirrenica mostra i dati più allarmanti rispetto a quella adriatica con quasi 120 km tra il 1988 ed 2011 di costa con paesaggi naturali e agricoli cancellati nelle varie Regioni analizzate, con un aumento del 10,3% di consumo delle aree costiere.
Costa "divorata" - Legambiente rileva che dal 1985 a oggi, malgrado i vincoli della Legge Galasso ,sono stati divorati dal cemento ben 160 chilometri di coste. Il presidente dell'associazione ambientalista, Vittorio Cogliati Dezza, spiega: "La fotografia scattata evidenzia un quadro preoccupante, una deriva pericolosa che non trova, al momento, ostacoli efficaci né nella legislazione né nelle volontà politiche degli amministratori locali".
Cogliati Dezza punta l'accento sul malaffare che sta dietro la rovina del paesaggio: "I risultati che emergono dal dossier evidenziano non solo come continui la pressione delle speculazioni in tanti luoghi di straordinaria bellezza, ma che esiste un grave problema di tutela che riguarda vincoli, piani e sistemi di controllo. La preoccupazione aumenta se si pensa poi alla crescente esposizione al rischio idrogeologico che questa situazione fa emergere e se si considera che l'esplosione dell'occupazione delle coste con il cemento in molte parti d'Italia avviene in assoluto rispetto della legalità".
Una legge per la bellezza - Legambiente ricorda di aver messo a punto un disegno di legge sulla bellezza, depositato in Parlamento e che deve essere rapidamente discusso e approvato per risanare questi scempi. Il sottosegretario ai Beni culturali e turismo, Ilaria Borletti Buitoni, dichiara: "L'iniziativa di Legambiente, passando dalla protesta alla proposta, con la presentazione di un ddl, chiama in causa la responsabilità e la capacità della politica di tutelare il patrimonio".