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Hannibal, a settembre su Italia 1

Ispirato a Il silenzio degli innocenti

© Ufficio Stampa Mediaset

A settembre su Italia 1, in prima serata, andrà in onda in anteprima assoluta “Hannibal”, la serie-evento ispirata a Il Silenzio degli Innocenti. Si partirà dall'incontro tra Will Graham (Hugh Dancy), profiler del F.B.I. talmente in sintonia con i serial-killer che insegue da entrare nelle loro menti e il dottor Hannibal Lecter (interpretato dall'attore danese Mads Mikkelsen), psichiatra forense con il pallino della buona cucina...

E’ l’inizio di una partita a scacchi tra due mentalità brillanti, ma disturbate, di una lucida follia che porterà all’inevitabile scacco matto. Fanno da contorno alla “partita”: la profiler e psichiatra Alana Bloom (Caroline Dhavernas); l’agente federale Beverly Katz (Hettienne Park), specializzata in rilevamenti d’indizi sui luoghi degli omicidi; la dottoressa Bedelia Du Maurier (Gillian Anderson), l’analista di Lecter che gli ricorda in più di un’occasione di essere lei ad analizzare lui (non il contrario).

Bryan Fuller cura l’adattamento in 13 capitoli dei personaggi portati alla luce dal romanzo Red Dragon di Thomas Harris, sorta di prequel de Il Silenzio degli Innocenti. La serie tv è in realtà un prequel del romanzo pubblicato nel 1981. Fuller ha spiegato l’originalità dello spunto che caratterizza la serie: “Se alla base c’è il principio caro a Hitchcock di far vedere una bomba sotto il tavolo e far tremare gli spettatori in attesa dello scoppio, quella che si instaura tra Hannibal e Graham potremmo definirla una storia d’amore, due universi che s’incontrano partendo da poli opposti e che finiscono per attrarsi. Non è un caso che Lecter ricordi a Graham di essere più simili di quello che il serial-profiler possa immaginare…”. “La curiosità che emerge – prosegue Fuller – non è tanto nella risoluzione dei casi, quanto nella modalità di coppia che porterà ad essa, scoprendo indagine dopo indagine un tassello di entrambi i protagonisti, i quali si riveleranno ognuno con aspetti sorprendenti tali da non permettere mai la classica etichettatura del Bene e del Male”.

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