Ingenti danni, ma nessun ferito. E' questo il bilancio dell'incendio scoppiato nella notte di venerdì al museo di scienze naturali di Torino. Le fiamme sono state causate dall'esplosione di una bombola di gas dell'impianto antincendio. L'edificio è agibile, "ma è stato uno scoppio importante ed è ancora difficile quantificare i danni", ha detto il procuratore Raffaele Guariniello al termine del sopralluogo.
Lo scoppio è avvenuto intorno alle 5 del mattino nel piano seminterrato dell'edificio. Ad essere stati danneggiati i due piani della struttura in via Giolitti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno domato l'incendio. L'esplosione ha provocato la rottura di alcune vetrine e il crollo di una parte del pavimento del piano terreno. Resta da capire perché la bombola sia scoppiata.
Il museo resterà chiuso al pubblico fino a data da definire. Intanto il procuratore di Torino Guariniello ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo. La ragione della contestazione di questo reato, il 449 del codice penale - hanno precisato in Procura - consiste nel fatto che la bombola esplosa avrebbe dovuto essere revisionata entro il 2012, ma non risulta che la revisione ci sia stata.
Nel museo sono state trovate altre 60 bombole di quel tipo. Sono state investite dall'esplosione, ma per fortuna hanno retto. Come quella esplosa, tutte erano state revisionate per l'ultima volta nel 2002, e avevano una sorta di certificato di garanzia della durata di dieci anni. Secondo i tecnici, la bombola esplosa era difettosa.